La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto l'appello di Apple, affiancata da Gibson Dunn, contro la sentenza pronunciata lo scorso giugno dalla Corte d’Appello di New York, che aveva riconosciuto Apple colpevole di violazioni antitrust.
Il fatti risalgono al 2010, quando il colosso di Cupertino avrebbe gonfiato i prezzi degli e-book, facendo cartello con altre cinque case editrici (Hachette Book Group, controllata da Lagardere, HarperCollins Publishers, parte di News Corp, Penguin Group, Simon & Schuster, controllata daCbs, e Macmillan, parte di Verlagsgruppe Georg von Holtzbrinck) per negare la vendita dei loro best seller ad Amazon, che ai tempi deteneva una quota del mercato degli ebook tra l’80 e il 90%.
La Corte Suprema ha detto no al ricorso di Apple, condannandola a pagare 450 milioni di dollari, mentre le altre case editrici coinvolte hanno patteggiato la somma di 166 milioni. Della cifra dovuta da Apple, 400 milioni andranno ai consumatori, 30 milioni in spese legali e i restanti 20 alle amministrazioni degli Stati dove i prezzi sono stati aumenti.
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