Caso Ilva, per il labour c'è Legance

Una delle pratiche lavoristiche più complesse e di più notevole portata degli ultimi anni è sulle scrivanie di Legance. Com'è in grado di rivelare TopLegal, un team dello studio – composto dal lead partner Alberto Maggi (in foto), Tommaso Li Bassi (partner), Paola Degl'Innocenti (counsel) ed Emilio Torresan (associate) – ha, infatti, ricevuto mandato per seguire tutti i profili lavoristici del caso Ilva, che coinvolge decine di migliaia di lavoratori.

L'Ilva  – che si occupa prevalentemente della produzione e trasformazione dell'acciaio e impiega circa 16.000 dipendenti – rappresenta attualmente uno dei casi più critici per il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell'Ambiente, con il coinvolgimento diretto della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Legance ha assistito gli ex Commissari Governativi (Enrico Bondi e Piero Gnudi) in merito alle problematiche sindacali e giuslavoristiche conseguenti il commissariamento di Ilva attuato il 5 giugno 2013. L'attività di Legance ha, inoltre, compreso anche l'assistenza per l'affitto di un ramo azienda da Riva Fire con un significativo numero di dipendenti; l'assistenza per problematiche relative a dirigenti e quadri; e alcuni contenziosi promossi contro la società. E l’assistenza è proseguita a seguito dell’ammissione alla procedura di Amministrazione Straordinaria in data 21 gennaio 2015.

La scorsa settimana è arrivata una svolta sul caso, con il sì definitivo della Camera alla conversione del decreto legge sull'Ilva. Il testo, già licenziato dal Senato, è stato approvato con 284 sì, 126 no e 50 astenuti. Il nuovo decreto legge con le misure urgenti per imprese «di interesse strategico nazionale in crisi», a partire dall'Ilva e per lo «sviluppo della città e dell'area di Taranto», guarda prioritariamente all'indotto dell'acciaieria e all'assetto finanziario del gruppo siderurgico, cui si aprono nuove possibilità di finanziamento.