Elusione fiscale

Cassazione, Maisto vince una causa da 76 milioni

Guglielmo Maisto a TopLegal: «Sono numerosi i gruppi che si trovano nell’esigenza di scorporare le attività di holding da quelle industriali e quindi il precedente può essere utile anche in prospettiva futura»

27-06-2018

Cassazione, Maisto vince una causa da 76 milioni


Maisto ha vinto una controversia innanzi alla Corte di Cassazione in materia di elusione fiscale. Con la sentenza n. 8893 del 2018 la Corte di Cassazione ha definitivamente annullato gli avvisi di accertamento con i quali l’Agenzia delle Entrate aveva contestato l’elusività di una complessa operazione di riorganizzazione societaria che ha interessato il settore oil & gas completata nel 1998. La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di merito con la quale erano state riconosciute le valide ragioni economiche dell’operazione e l’assenza di vantaggi tributari indebiti.

«Il rilievo mosso dalla Agenzia delle Entrate - ha spiegato a TopLegal Guglielmo Maisto (in foto) - aveva ad oggetto una articolata operazione di riorganizzazione societaria completata nel 1998. In particolare, l'Amministrazione finanziaria aveva ritenuto elusivo l’assoggettamento di una plusvalenza all’imposta sostitutiva del 27%  anziché all’Irpeg con aliquota ordinaria del 37%. Detta plusvalenza, di oltre 160 milioni di euro, era emersa a seguito di un’operazione di conferimento di azienda in una società di nuova costituzione dopo che la stessa azienda era stata acquisita attraverso l’incorporazione di una società».  

Le società coinvolte nell’operazione contestata sono state assistite oltre che dal senior partner Guglielmo Maisto, dal partner Marco Cerrato e dall’associate Michele Toccaceli. La sentenza, secondo quanto riferito da Maisto, è rilevante sotto diversi punti di vista: «Anzitutto, ha determinato la conferma della pronuncia di appello che aveva riconosciuto sia la sussistenza di valide ragioni economiche consistenti nella volontà di separare l’attività finanziaria e di holding da quella industriale e produttiva, sia l'assenza di vantaggi fiscali indebiti. Ciò è rilevante posto che sono numerosi i gruppi che si trovano nell’esigenza di scorporare le attività di holding da quelle industriali e quindi il precedente può essere utile anche in prospettiva futura posto che la sentenza conferma  l'assenza di vantaggi fiscali indebiti e la presenza di valide ragioni extrafiscali non marginali (anche di ordine organizzativo e gestionale) che impediscono di considerare abusiva/elusiva un'operazione anche a seguito dell’introduzione nel 2015 della nozione di abuso del diritto».

Da non sottovalutare, poi, l'importante impatto economico. Gli importi in discussione, infatti, erano considerevoli in quanto l'esito negativo del contenzioso avrebbe determinato per le società assistite un esborso di circa 76 milioni di euro.

 

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Maisto GuglielmoMaisto, MarcoCerrato, MicheleToccaceli


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