Castelli respinge richiesta sequestro di Banca Desio

17-04-2007

Il Tribunale di Roma ha rigettato la richiesta di sequestro di beni mobili e immobili proposta da Banca Desio nei confronti di un industriale del varesotto, risultato vincitore di un risarcimento di 700 mila euro dopo aver vinto una causa in primo grado contro l'istituto di credito, che era stato condannato per aver fornito informazioni insufficienti sugli investimenti in tango bond. L’imprenditore è stato difeso in aula da Angelo Castelli, professore di diritto bancario e finanziario all’università di Cassino e titolare di uno studio legale a Formia, in provincia di Latina, che è noto sul mercato per essere riuscito ad ottenere nel 2002 da parte del tribunale di Roma, la prima e unica disposizione di sequestro per conto di un gruppo di privati, nei confronti di uno Stato estero (l’Argentina).

 
La richiesta di sequestro è stata la contro mossa di auto tutela messa in atto da Desio dopo che il privato, una volta riscosso il risarcimento, aveva ritirato tutta la liquidità dal suo conto corrente per spostarlo su un'altra banca. Nonostante il pagamento del risarcimento, infatti, la banca sperava di poter riagguantare i 700 mila euro con il ricorso in appello (tuttora in corso) e, per assicurarsi che l'industriale non scomparisse prima del l'ultimo grado di giudizio con il bottino, chiedendo il sequestro dei suoi beni.

 


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