TECH FORUM

Castiglioni (Hat sgr): «Il settore digitale italiano presenta tassi di crescita significativi»

Il ceo di Hat sgr approfondirà il tema al primo Tech Forum di TopLegal. Appuntamento a Milano martedì 23 aprile 2024

19-04-2024

Castiglioni (Hat sgr): «Il settore digitale italiano presenta tassi di crescita significativi»

 

di Valentina Magri e Claudia Ridolfo

«Il settore digitale italiano, pur arretrato rispetto all’Europa presenta tassi di crescita significativamente più elevati, in particolare sui digital enabler, ovvero gli abilitatori della tecnologia digitale, quali cloud computing, internet of things, big data, cybersecurity e intelligenza artificiale», afferma Ignazio Castiglioni, ceo del private equity Hat sgr, che non a caso ha puntato proprio su questi settori. Il tema sarà approfondito martedì 23 aprile a Milano presso Pambianco Hub all’interno del primo Tech Forum di TopLegal. L’evento è sostenuto dai media partner Decripto.org, Italia Economy e supportato da Clusit, InnovUp e Italian Tech Alliance. Tra i relatori anche Ignazio Castiglioni.

 

Hat sgr è stata una delle prime realtà a credere nell’importanza di promuovere investimenti attraverso fondi tematici e già nel 2010 ha lanciato un fondo di private equity interamente focalizzato sull’innovazione tecnologica, che gli ha permesso di cogliere in anticipo opportunità in un mercato digitale in forte trasformazione. L’abilità di Hat sta infatti nell’individuare con largo anticipo i temi di investimento dei successivi cinque anni all’interno del megatrend della tecnologia. «Successivamente, pur continuando a focalizzarci sul settore digitale italiano e sui digital enabler, abbiamo allargato gli investimenti al fintech, all’automation & robotics, al settore medtech/digital health e ai sistemi di mobilità smart (smart road & smart mobility)», racconta Castiglioni.

 

Tra le operazioni di maggior successo, oltre 90 tra dirette e indirette tramite add-on, si possono annoverare Wiit, Lutech, Sia, Primat, Burke & Burke, Huma Therapeutics e Safety21. «Per gli investitori abbiamo generato rendimenti medi di circa tre volte il capitale investito, valore superiore a quello registrato dai peer europei», sottolinea Castiglioni.

 

Nel tempo sono cambiati i settori in cui le aziende target operano in linea con i cambiamenti del mercato, ma la filosofia con cui Hat approccia gli investimenti è rimasta invariata. «Conduciamo acquisizioni di partecipazioni di minoranza qualificata in aziende tecnologiche italiane operative in settori strategici ad alto potenziale di crescita, con un’elevata marginalità e ricavi compresi tra 10 e 100 milioni di euro. Affianchiamo gli imprenditori nei loro piani di sviluppo e supportandoli per accelerarne la crescita, aumentando la massa critica delle imprese, anche per linee esterne attraverso operazioni di buy & build, per migliorare la competitività e la marginalità e favorirne lo sviluppo internazionale», spiega il ceo di Hat sgr.

 

Il private equity si pone come partner strategico che affianca gli imprenditori nel medio periodo con competenze specialistiche, finanziarie e industriali e una forte specializzazione verticale nel settore tecnologico. La comprensione approfondita delle dinamiche di uno specifico settore, la conoscenza dei concorrenti e dei migliori manager sono fattori chiave, ancor più che in passato, necessari per ottimizzare le risorse investite e ottenere elevati rendimenti. «La nostra selezione si basa su criteri quali-quantitativi che ci permettono di valutare oggettivamente un investimento. Abbiamo sviluppato una matrice di otto criteri quantitativi di investimento, utilizzati per confrontare quantitativamente tutte le potenziali opportunità. Indipendentemente dal modello di business, dal settore, o dal tipo di operazione, questi ci aiutano a discernere ciò che rende un buon business un potenziale investimento per Hat. Esempi di questi sono: ricavi superiori a 10 milioni di euro (garanzia che l’azienda abbia superato la fase di adattamento del prodotto/servizio al mercato), la crescita organica dei ricavi superiore al 15% sintomo di un'interessante opportunità di investimento, o la “rule of 40” (somma del tasso di crescita dei ricavi e dell’Ebitda margin), uno dei migliori indici per valutare se un’azienda di software possa diventare un campione. A questi segue una valutazione qualitativa fatta dal nostro team interno che vanta know how specifico nel settore», dichiara Castiglioni.

 

Lo scorso febbraio è stato lanciato il quinto fondo di Hat sgr. «Con Hat Technology Fund 5 allargheremo il nostro focus al più ampio settore Tmt (Technology, Media & entertainment, Telecommunications); particolare attenzione sarà data a intelligenza artificiale, software, automazione e robotica. Il fondo investirà in aziende con una leadership consolidata in specifiche nicchie di mercato in grado di diventare polo aggregante di altre realtà, beneficiando del trend di consolidamento in atto nel settore tecnologico italiano», conclude Castiglioni.

 

Castiglioni sarà relatore al Tech Forum di TopLegal. Clicca qui per iscriverti gratuitamente


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