Stretta alla partnership

CBA, TUTTI I NUMERI PER L'EQUITY

13-07-2012

CBA, TUTTI I NUMERI PER L'EQUITY

Sono già alcuni mesi che se ne parla. Cba ha tirato le cinghia dell'equity per massimizzare il ppp (profit per partner) dello "zoccolo duro" dello studio. Ma qual è l'identikit del partner ideale Cba?

Fonti interne rivelano che l'optimum vorrebbe soci con un fatturato di 1 milione di euro l'anno e una marginalità del 60 per cento. Vale a dire professionisti in grado di fare entrare in cassa 600mila euro l'anno, al netto dei costi di struttura. Se questo è l'optimum, l'asticella "sine qua non" si abbassa a 800mila euro, con una marginalità del 50 per cento. Con meno di 400mila euro, quindi, è escluso l'accesso alla partnership. 

Certo, il fatturato da solo non basta. A fare la differenza sono anche la tipologia delle operazioni trattate e il portafoglio clienti. Grandi deal e clienti in grado di pagare parcelle orarie da 300-400 euro sono gli altri requisiti richiesti da Cba per accedere all'equity. Requisiti indispensabili, tanto da prevalere in molti casi anche sul volume degli introiti.

Se questi sono i paletti posti dall'insegna negli ultimi mesi, non tutti i soci hanno dimostrato di condividere la strada intrapresa. A loro due scelte: ridefinire lo status, uscendo dall'equity e collaborando con lo studio come of counsel, o lasciare l'insegna. Se tanti hanno già percorso quest'ultima via, due professionisti starebbero valutando di accettare il compromesso. Ad attenderli, in tal caso, un periodo di 6 mesi da of counsel per raggiungere gli obiettivi prefissati. Periodo in cui la de-equitization non sarebbe, però, resa pubblica. A gennaio, il momento decisivo per ufficializzare il nuovo status o riaccedere all'equity. 

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