Il Consiglio di Stato, III sezione, nella sentenza n.2291/2015, ha accolto la tesi in materia di affidamento diretto (c.d. in house providing) sostenuta da Markas e Anip (Associazione Nazionale Imprese di Pulizia e Servizi Integrati). Lipani Catricalà & Partners - con Damiano Lipani (in foto) e Sergio Grillo - e Maria Stefania Masini di Dnm hanno agito per conto di Anip. Carlo Malinconico, Pietro Adami, Antonio Malaschini e Silvio Bozzi hanno agito per Markas.
La tesi accolta dal CdS nella sentenza che ha dato ragione a Markas è che nelle pubbliche amministrazioni l’in house providing ha carattere spiccatamente derogatorio e costituisce un’eccezione alle procedure concorrenziali che rappresentano invece la modalità necessaria di acquisizione di beni e servizi strumentali.
Il giudizio aveva ad oggetto l’illegittimità dell’affidamento diretto dei servizi di pulizia e sanificazione effettuato dalla Asl di Brindisi ad una propria società in house, in violazione della normativa vigente in materia di appalti e gare.
Amministrativo e appalti