Con ordinanza pubblicata il 16 agosto 2019, il tribunale di Milano ha definitivamente rigettato le domande proposte in via d’urgenza dalla Rai dirette a (i) accertare che aveva acquisito i diritti di trasmettere in chiaro le stagioni 2019-2020 e 2020-2021 della Champions League, (ii) ordinare a Sky di assicurarne l’uso in sublicenza alla stessa Rai e (iii) inibirne l’uso a Rti.
Sky è stata assistita dai propri legali interni (Luca Sanfilippo, Liliana Ciliberti, Antonio Mari, Ludovica Marvasi, Oreste Pallotta, Giorgio Tagliabue e Alessandro Coni), che hanno lavorato in team con i professionisti di Cleary Gottlieb: Mario Siragusa, Ferdinando Emanuele, Marco D’Ostuni, Roberto Argeri (in foto) e Alessio D’Alessandro.
Rti è stata assistita da Fabio Lepri.
Il tribunale ha dichiarato inammissibile il reclamo nei confronti di Rti (che non era stata chiamata nella prima fase cautelare) e ritenuto nuovamente insussistenti i presupposti che avrebbero potuto giustificare l’emissione di un provvedimento urgente.
In particolare, confermando l’ordinanza del 26 giugno 2019 che aveva già rigettato il ricorso della Rai, il tribunale ha statuito che quest’ultima non vanta alcun rilevante interesse ad ottenere in questa sede cautelare una pronuncia di revisione dell’originaria decisione cautelare, anche considerando che Rti aveva già legittimamente acquisito in sublicenza i diritti sulla Champions League da Sky. Inoltre, il tribunale di Milano ha incidentalmente statuito che l’efficace esercizio da parte di Rai del diritto di opzione concessole nel contratto relativo alla stagione 2018/19, alla luce delle obiezioni che Sky vi ha mosso già in prime cure, è allo stato seriamente revocabile in dubbio.
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