Chiomenti rafforza le sue alleanze internazionali. E lo fa puntando sull’Africa, dove ha avviato un’attività esplorativa in vista di un’eventuale espansione. Per ora non si tratta dell’apertura di una sede. In questi giorni lo studio ha inviato una sua giovane professionista, Sara Chafik, in secondment presso gli uffici di Casablanca condivisi dal francese Gide Loyrette Nouel e dallo spagnolo Cuatrecasas. Si tratta di due studi che, insieme allo stesso Chiomenti e al tedesco Gleiss Lutz, nel 2012 hanno dato vita allo European Network.
L’alleanza tra studi indipendenti e operanti in diverse giurisdizioni è uno strumento diffuso tra le insegne che cercano vie di espansione all’estero. Ma sono efficaci? Uno dei principali dati per misurare il ritorno di queste strategie è l’attività corporate cross border, soprattutto quando si tratta di uno degli operatori top tier del mercato M&A come nel caso di Chiomenti. Da un lato, questi dati sono quelli che hanno una maggiore disclosure; dall’altro, rappresentano certamente un ambito di consulenza a valore aggiunto a cui gli studi guardano con attenzione.
Analizzando le informazioni pubblicate da Mergermarket e relative agli ultimi dodici mesi d’attività, Chiomenti da ottobre 2018 ha messo a segno complessivamente 22 operazioni cross border. Di queste, due lo hanno visto lavorare al fianco dei suoi alleati. Si tratta degli accordi per l’acquisizione da parte di Reworld Media di Mondadori France da Arnoldo Mondadori Editore, in cui lo studio ha prestato consulenza ai venditori al fianco di Gide. E dell’assistenza a Carel Industries, insieme a Gleiss Lutz, nell’acquisizione della tedesca HygroMatik. Certo, è possibile immaginare che questi dati rappresentino una proxy per difetto. Come fa notare lo stesso Francesco Tedeschini (in foto), senior partner di Chiomenti, in un colloquio sul tema con TopLegal, ricordando la joint venture tra Fincantieri e Naval siglata lo scorso giugno, in cui lo studio ha lavorato al fianco di Gide.
È anche vero che un’alleanza non si esaurisce solo in attività di M&A. «Con Cuatrecasas e Gleiss Lutz abbiamo una proficua e intensa collaborazione in ambito antitrust — chiosa Tedeschini —. Da quando lavoriamo insieme, abbiamo registrato un aumento di fatturato. Inoltre, l’alleanza ci permette di sviluppare sinergie sia di strumenti sia di conoscenza. Attualmente condividiamo con loro gli uffici di Londra, Bruxelles, Shanghai, New York e Pechino, mettendo a fattor comune attività importanti: dal knowledge management agli investimenti su infrastruttura e intelligenza artificiale».
Al momento la rotta verso l’Africa è ancora tutta da tracciare. Sempre partendo dai dati Mergermarket sull’M&A, da ottobre 2018 né Chiomenti né i suoi partner in Africa, Gide e Cuatrecasas – che hanno registrato un’attività internazionale più vivace degli italiani –, hanno sviluppato attività nell’area. Così come nessun altro studio italiano. La ragione principale è che il territorio africano è una piazza legale chiusa, in cui le società scelgono di affidarsi ai pochi grandi studi locali o, in alternativa, ai network internazionali che sono riusciti a crearsi una reputazione locale.
«Chiomenti – risponde Tedeschini – pianifica la sua strategia con una prospettiva decennale. L’Africa è entrata nell’agenda economico-politica internazionale: l’obiettivo è il suo sviluppo. In tal senso, è ragionevole ipotizzare che si aprano possibilità in ambito infrastrutturale prima di tutto, in investimenti e cooperazione, in contratti di sviluppo (e quindi sul fronte del banking) e joint venture, soprattutto guardando a un settore di punta per l’Africa come l’energy. L’M&A probabilmente arriverà come conseguenza dello sviluppo, solo quando tutto il contesto a contorno lo consentirà». Tra gli altri alleati forti su cui può puntare l’insegna guidata da Filippo Modulo anche Bowmans, una delle Big Five law firm del Sudafrica, che fa parte di Lex Mundi, la rete internazionale nata su iniziativa anche di Chiomenti nel 1989 e dove l’italiano è ancora l’unico presente.
Tra i fattori che hanno spinto a stringere le maglie dell’alleanza a Casablanca, oltre all’alleanza con uno studio già consolidato nel territorio, l’opportunità di inviare una professionista che comprende la cultura locale, perché di origini marocchine, e la stabilità politica del Paese che lo rende una testa di ponte nel Continente.
A questo si aggiunge un ragionamento sui clienti di Chiomenti, tra cui Cassa Depositi e Prestiti. Chiomenti è, infatti, lo studio selezionato per affiancare Cdp nelle sue attività di finanziamento a soggetti pubblici e privati per la promozione della crescita sostenibile nei Paesi in via di sviluppo (attraverso per esempio il Fondo Rotativo per la cooperazione e lo sviluppo o l’investimento in fondi di fondi a supporto della crescita socio-economica dei Paesi). Il recente passato fornisce già un’indicazione dei possibili sviluppi delle attività africane. Sul finire del primo decennio degli anni Duemila, Chiomenti ha seguito al fianco della Cassa la costituzione di Inframed, fondo di private equity partecipato dalla stessa Cdp, per il finanziamento a lungo termine di nuove infrastrutture nella sponda sud del Mediterraneo cui partecipano oltre a Francia e Italia, anche l’Egitto e appunto il Marocco.
TAGS
Cuatrecasas, Gide, Gleiss Lutz, Chiomenti, Bowmans FrancescoTedeschini, FilippoModulo, SaraChafik