Info studi

Chiomenti vuole un general counsel interno

Sarà Sebastiano Zimmitti. Il managing partner Filippo Modulo a TopLegal: la figura trae «ispirazione dalle istituzioni con cui ci raffrontiamo e da alcuni grandi studi americani», come Kirkland & Ellis, Skadden e Cravath

06-11-2018

Chiomenti vuole un general counsel interno

 

Con una scelta originale sul mercato legale italiano, Chiomenti ha annunciato l’istituzione all’interno dell’insegna di una nuova figura dotata di “una funzione gestionale del tutto innovativa per gli studi professionali italiani”. Può stupire, a una prima lettura, la definizione della nuova carica: general counsel di uno studio legale. Ne avevamo già sentito parlare? Filippo Modulo (in foto), managing partner di Chiomenti, ha fatto notare che tale figura trae «ispirazione dalle istituzioni con cui ci raffrontiamo e da alcuni grandi studi americani». Alcuni esempi dal mercato U.S. sono: Kirkland & Ellis (che ha istituito anche i deputy general counsel), Davis Polk & Wardwell, Skadden (con un vero e proprio staff di avvocati a servizio del general counsel), Cravath, Schulte Roth & Zabel e Reed Smith.
 
A imitazione delle esperienze anglosassoni, Chiomenti ha deciso di affidare il ruolo di general counsel interno a Sebastiano Zimmitti, già socio dello studio con specializzazione in materia di contenzioso e arbitrati, in particolare in ambito civile e contrattuale, che sarà chiamato d’ora in avanti a presiedere alla gestione delle funzioni di compliance e di legale interno dello studio. Tale nomina – secondo una nota di Chiomenti – “consentirà una migliore e più efficace gestione dei processi interni, dei rapporti dello studio, nonché una sempre maggiore cura della compliance di studio avendo riguardo a tutte le normative di riferimento”. Ma quali sono i rischi che corrono gli studi professionali e i loro avvocati nelle loro attività? Per chiarire la genesi e le caratteristiche della “nuova” figura del general counsel di avvocati, TopLegal ne ha parlato con il managing partner di Chiomenti Filippo Modulo.

 

Come nasce la figura del general counsel all’interno di uno studio legale e quali sono i profili di somiglianza con l’omologa figura all’interno delle società?
Gli studi legali associati sono organizzazioni complesse che, come ogni istituzione, si dotano di procedure, stipulano contratti, gestiscono rapporti. In tale contesto, abbiamo ritenuto importante individuare un professionista interno dedicato allo studio e ai suoi rapporti, traendo ispirazione dalle istituzioni con cui ci raffrontiamo e da alcuni grandi studi americani. Un survey pubblicato oltre 10 anni fa evidenziava che il 69% degli studi legali americani aveva già un proprio general counsel.
 
Quali sono i compiti concretamente attribuiti al general counsel interno?
Il nostro general counsel assicurerà il costante aggiornamento delle procedure interne dello studio, la piena compliance alle norme e alle stesse procedure e si occuperà di gestire i rapporti contrattuali dello studio in coordinamento con i gestori interessati e le funzioni di staff.
 
Quali sono i rischi operativi di uno studio legale e quali gli obblighi di compliance per i quali si rende opportuna l’istituzione di un general counsel?
Lo studio ritiene essenziale garantire uno scrupoloso rispetto della normativa di riferimento e delle procedure di cui ha inteso dotarsi a tal fine. Inoltre, si è ritenuto importante che tutti i rapporti dello studio potessero essere seguiti da un professionista esperto di matrice interna come ogni istituzione di una certa dimensione e complessità.
 
Oltre agli obblighi di assicurazione professionale per gli avvocati, quali sono le ulteriori disposizioni normative applicabili a uno studio legale associato in materia di compliance? E cosa prevedono?
Le principali normative in tema di compliance per uno studio legale sono: norme deontologiche, norme in materia di privacy (il nuovo Regolamento UE 2016/679), normativa antiriciclaggio, in materia di market abuse (insider trading), in materia di sicurezza sul lavoro nonché normative “UNI” in tema di certificazione di qualità. L’instaurazione della figura del general counsel da parte di Chiomenti è un’ulteriore tappa di un percorso – che si fonda sull’adozione e rispetto delle norme, nell’interesse innanzitutto dei clienti – che in passato ha visto, tra l’altro, la pubblicazione del codice etico e la certificazione ISO 27001.

Quali ambiti operativi sono disciplinati dalle procedure interne? È possibile fare alcuni esempi?
Gli ambiti operativi di uno studio legale tipicamente disciplinati da procedure interne sono molteplici. A mero titolo esemplificativo, si segnalano il trattamento dei dati e l’assunzione degli incarichi professionali; in entrambi i casi si tratta di ambiti che sono disciplinati da procedure interne che a loro volta sono costruite in conformità alla normativa rilevante, rispettivamente in materia di privacy e antiriciclaggio. Ci sono poi procedure che riguardano la sicurezza e la gestione dei rapporti di lavoro con il personale dipendente e procedure relative alle spese e agli acquisti. Da ultimo, non in ordine di importanza, il codice etico, inclusivo di procedure di whistleblowing e la gestione dei rapporti e supporto al comitato policy recentemente istituito dallo studio.

 

TAGS

Kirkland & Ellis, Davis Polk, Cravath, Swaine & Moore, Skadden, ReedSmith, Schulte Roth & Zabel, Chiomenti FilippoModulo, SebastianoZimmitti


TOPLEGAL DIGITAL

Scopri TopLegal Digital, nuova panoramica sull’attualità del mondo legal, finance e aziendale

 

Sfoglia la tua rivista gratuitamente


TopLegal Digital
ENTRA