CIRIO: CHIESTI 8 ANNI PER BIANCHINI

Il socio di Eversheds Bianchini, uomo di fiducia di Cragnotti, era consigliere di diverse società della galassia Cirio

03-03-2011

CIRIO: CHIESTI 8 ANNI PER BIANCHINI

Otto anni. È la richiesta di condanna presentata dai pm di Roma, Gustavo De Marinis, Tiziana Cugini e Rodolfo Sabelli per l’avvocato Riccardo Bianchini Riccardi (nella foto), partner dello studio Eversheds Bianchini nell’ambito del processo sul crac Cirio del 2003.

Bianchini Riccardi, per anni, è stato l’avvocato di fiducia di Sergio Cragnotti seguendo operazioni come l’acquisizione di Cirio, del gruppo Del Monte e la quotazione della Lazio. L’avvocato, inoltre, ha ricoperto numerose cariche nelle società facenti capo all’imprenditore per il quale, i pubblici ministeri romani hanno chiesto una condanna a 15 anni. Bianchini Riccardi, in particolare, è stato consigliere di Cirio Holding, Cirio Spa ed Eurolat.

Proprio per il suo ruolo in Eurolat, l’avvocato era già stato coinvolto (assieme a Cragnotti e Geronzi) nelle indagini relative alla discussa vendita di Eurolat a Parmalat che avevano portato la procura romana a formulare un’accusa di estorsione, nei confronti dell’avvocato e degli altri manager della società. Accusa, va detto, da cui Bianchini Riccardi (difeso da Cataldo Intrieri, che lo rappresenta anche nel processo sul crac Cirio) e tutti gli altri indagati, sono stati prosciolti dal giudice per l’udienza preliminare.

Complessivamente sono 45 gli imputati (tra cui spiccano i nomi dei banchieri Cesare Geronzi, per il quale sono stati chiesti 8 anni e Giampiero Fiorani, per il quale la condannna richiesta dai pm è a 6 anni). Il fallimento del gruppo Cirio fece andare in default obbligazioni per 1,125 miliardi di euro emesse tra il 2000 e il 2002. Gli imputati, a seconda delle singole posizioni, devono rispondere di falso, truffa, bancarotta fraudolenta, preferenziale e distrattiva.

I soci dello studio Eversheds Bianchini, in una nota inviata a TopLegal, hanno rinnovato la fiducia nell'operato dell'avvocato Riccardo Bianchini, dicendosi «sicuri che il processo chiarirà la sua posizione».

Dunque, a tre mesi di distanza dalla condanna di Sergio Erede nell’ambito del processo per il crac Parmalat, un altro avvocato si ritrova impelagato in vicende giudiziarie legate al dissesto di società in cui ricopriva il ruolo di consigliere.

La vicenda riaccende i riflettori sul tema della consuetudine italiana che vede molto spesso gli avvocati presenti nei board delle aziende dei loro clienti più strategici (si vedano i link qui sotto riportati) e sui rischi a cui questi professionisti si espongono ed espongono la reputazione dei loro studi legali.

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Eversheds Sutherland SergioErede, RiccardoBianchini Riccardi Parmalat, Cirio, Eurolat, Del Monte


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