Cms con Renault vince contro i ricambisti indipendenti per uso improprio del marchio

02-03-2011

La questione va avanti addirittura dagli anni '60 e vede contrapposte le case automobilistiche interessate alla tutela dei propri marchi e i ricambisti indipendenti ai quali finora è stato consentito di fabbricare e vendere pezzi di ricambio non originali, ma anche pezzi di ricambio non originali che recano il marchio automobilistico per descriverne la destinazione d’uso.

Ma grazie a Cms, Renault ha messo a segno la prima vittoria nell'ambito di questo contenzioso. Il tribunale di Roma, infatti, non solo ha rigettato la domanda proposta da una società di ricambisti indipendenti nei confronti di Renault Italia, quale licenziataria in Italia del marchio Renault, ma, ha anche accertato l’illecito concorrenziale e la contraffazione del marchio registrato “Renault”, ordinando la distruzione dei ricambi non originali, il sequestro dei macchinari utilizzati e il risarcimento del danno.

Il Tribunale di Roma, in particolare ha dichiarato l'uso improprio del marchio Renault e la concorrenza sleale posta in essere dalla società ricambista nella produzione, promozione e commercializzazione di pezzi di ricambi non originali, ritenendo che l’uso del marchio Renault non è necessario al fine di descrivere la destinazione d’uso dei copricerchi. Il marchio, invece, assolverebbe a una funzione distintiva e attrattiva verso il consumatore, non conforme ai principi di correttezza professionale. Una volta montati sulla vettura, i copricerchi commercializzati non sono più distinguibili dai copricerchi originali Renault e di conseguenza risulta vanificata la principale funzione del marchio che è quella di indicare la provenienza imprenditoriale del prodotto. Deve quindi ritenersi lecito soltanto l’utilizzo del marchio Renault apposto sulle confezioni dei copricerchi commercializzati.
 
Il giudizio civile era stato promosso dalla società ricambista che produce e commercializza copricerchi non originali, la quale evidenziava la piena legittimità del proprio comportamento.

Per Cms Adonnino Ascoli & Cavasola Scamoni ha agito l'avvocato Emilio Battaglia.

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