Riflettori puntati sulla banca più antica d'Italia. La cui fase di turbolenza e le necessarie manovre di uscita dalla bufera saranno probabilmente occasione per interessanti operazioni dal punto di vista legale.
Ieri, Mps ha messo a segno la prima delle mosse previste, concludendo un accordo per la cessione a Banca CR Asti della
partecipazione del 60,42% di Biverbanca detenuta dalla banca senese.
All’esito della procedura di cessione Banca Mps ha accettato l’offerta
vincolante presentata dalla cassa piemontese.
A seguire la prima delle operazioni che riguardano Mps, Pedersoli e
Associati e Chiomenti. Per Pedersoli e Associati, advisor legale di
Banca CR Asti, hanno agito i due soci Andrea Gandini e Marcello Magro, mentre per Chiomenti, advisor legale di Banca Mps, hanno agito i due soci Edoardo Andreoli e Corrado Canziani, coadiuvati dai collaboratori Francesca Villa e Piero Rossi Cairo.
Che questo possa essere solo un inizio, lo si legge nel piano industriale 2012-2015 approvato da Monte dei Paschi di Siena. Piano che prevede un utile netto consolidato di 630 milioni di euro a fine periodo, la previsione di una riduzione dei costi operativi di 565 milioni di euro, con una variazione annua negativa del 4,3%, la chiusura di 400 filiali e una riduzione del personale di 4.600 unità. Obiettivo da raggiungere per il 2015 è un Core Tier 1 Eba e Tier 1 Basilea 3 dell'8,07 per cento.
Il consiglio di amministrazione di Monte dei Paschi di Siena ha, inoltre, avviato le procedure necessarie per ottenere entro l'anno 3,4 miliardi di liquidità tramite i Tremonti Bond. Proprio ieri, infatti, l'istituto senese ha ricevuto il via libera del governo a nuovi Tremonti bond per 2 miliardi di euro. Ma le mosse di Mps previste dal piano comprendono anche la convocazione dell'assemblea straordinaria per il 9 e 10 ottobre 2012, in prima e seconda chiamata, al fine di attribuire al consiglio la delega ad aumentare il capitale sociale a pagamento mediante emissione di azioni, obbligazioni convertibili e/o warrant, per un importo massimo complessivo di euro 1 miliardo da offrire in esclusione del diritto di opzione nel termine di 5 anni.
Tagli di personale, riduzione (e vendita?) della rete di sportelli, necessità di cassa, aumento di capitale e operazioni di liability management. Ci sarà parecchio da lavorare.
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