CON MAGGI, ANCHE LI BASSI LASCIA GIANNI

06-11-2007

CON MAGGI, ANCHE LI BASSI LASCIA GIANNI

Il dipartimento Labour di Gianni Origoni Grippo & Partners resterà orfano non solo di Alberto Maggi (in foto), ma anche del giovane partner di Tommaso Li Bassi e di due collaboratori, che hanno deciso così di seguire la strada tracciata dai separatisti Filippo Troisi, Alberto Giampieri e Bruno Bartocci che ancora non hanno presentato le loro dimissioni. Con Francesco Gianni restano comunque i tre quarti del dipartimento labour, compreso il socio romano Matteo Schiavone. Candidati naturali alla partnership per l’ufficio di Milano sono a questo punto i senior associate Alessandra Ferroni e Patrizio Bernardo, a meno che Gianni non decida di procedere a un lateral hire.

 
Ipotesi che appare scontata per il dipartimento Banking, sul quale sono piovute già diverse candidature. Intanto continuano i colloqui di Francesco Gianni con gli altri soci per tratteggiare le strategie da seguire nel prossimo futuro. Nella serata di domani è previsto un incontro con i responsabili delle sedi territoriali dello studio, ovvero quella di Torino, Padova e Bologna.
 
Proprio a Bologna, lo studio ha concluso diverse operazioni di M&A negli ultimi mesi. Si tratta dell'acquisizione di Finifast S.p.A. (che controlla i grill "Finigrill" nel circuito autostradale italiano) da parte del Fondo Centro Impresa, del Fondo Focus e di una cordata di imprenditori formata Potito Nicola Sarni, Gustavo Criscuolo, Claudio Crosta e Alessandro Sarni. Gop ha assistito gli acquirenti, mentre il venditore, Finifast, è stato assistito dallo Studio Dalla Verità di Bologna. Sempre a Bologna il socio Pietro Buccarelli dello studio ha assistito FAAC S.p.A. (cancelli automatici) in tre acquisizioni: la prima in Francia, relativa alla società Teyacem S.A, distributore per il mercato della Francia del nord, assistita dallo studio parigino Fidal; la seconda in Svezia, che ha interessato la società DAAB AB (acquisita al 100%) azienda che realizza folding doors e che è stata assistita dalla law firm Vinge di Stoccolma; la terza concerne invece una società di distribuzione australiana AES Products Pty Ltd (seguita da Mangraviti & Partners - Burwood), anche in questo caso acquisita al 100%.
 
Sul fronte delle alleanze, infine, continua ancora a circolare il nome dello studio d’Urso Munari Gatti. Una fonte ufficiale di quest’ultimo, raggiunta da TopLegal, smentisce qualsiasi tipo di contatto che possa far pensare a una fusione o a un accordo con Gianni, poichè una simile operazione rischierebbe di far perdere allo studio fondato da Carlo d’Urso la propria identità. C’è da dire che la valutazione di un’alleanza del genere (da parte di Gop) risalirebbe ai mesi scorsi quando, sotto la reggenza di Giampieri, Troisi e Bartocci, persino la sede milanese dello studio sarebbe stata oggetto di tagli. A quel punto, secondo quanto fonti vicine allo studio hanno riferito a TopLegal, l’alleanza con d’Urso avrebbe avuto una logica strategica. Logica che oggi sembra essere venuta meno.

 

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