In pillole

Contenziosi (18 aprile 2019)

18-04-2019

Contenziosi (18 aprile 2019)

 

 

Sara Armella vince con Chiquita in Cassazione
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di Chiquita Europe, difesa dall’avvocato Sara Armella, nei confronti dell’Agenzia delle dogane, ribaltando l’esito della sentenza della Commissione tributaria regionale di Aosta che aveva invece confermato l’accertamento doganale.Tema del contendere, alcuni certificati di importazione dei prodotti ortofrutticoli, rivelatisi irregolari soltanto a seguito delle investigazioni avvenute dopo le importazioni. La Cassazione ha accolto l’eccezione pregiudiziale inerente la prescrizione dell’accertamento e ha annullato la sentenza di secondo. La sentenza si pronuncia nel solco di altri precedenti ottenuti da Chiquita, anche in tali occasioni assistita da Armella, in relazione a operazioni presso le dogane di Trento e di Genova, che hanno comportato un annullamento di contestazioni doganali per oltre 10 milioni di euro.

Ddp vince per Expeditors International Italia contro il fisco
Ddp, con un team composto da Massimo Pratelli, Gianluca Donnini, Alessandra Aiello e Valentina Consonni, ha assistito Expeditors International Italia - società operante nelle spedizioni a livello mondiale - nella controversia avverso l’Agenzia delle Entrate, direzione provinciale Lombardia. A seguito di verifica della filiale italiana in tema di transfer pricing, l’Agenzia delle Entrate disconosceva integralmente i costi intercompany sostenuti nei riguardi della casa madre statunitense - e relativi ai servizi amministrativi, finanziari, It e di marketing, nonché altri servizi minori resi dalle altre società del gruppo. Al termine di un acceso contenzioso, i giudici tributari della commissione regionale Lombardia, in conferma della sentenza di primo grado appellata dall’Agenzia dell’Entrate, hanno accolto integralmente le argomentazioni sostenute dai difensori, condannando il fisco italiano al pagamento delle spese di lite.

Alleva vince per Global Solar Fund
Guido Carlo Alleva, insieme a Francesca Ghetti e Maria Cristina Amoruso, Francesco Paolo Sisto, insieme a Roberto Di Marzo, e Maurizio Panattoni, hanno assistito e difeso con successo le società del Gruppo Global Solar Fund nell’ambito del procedimento penale avviato, nel 2013, dalla procura presso il tribunale penale di Brindisi per presunte violazione delle procedure autorizzative di diversi impianti fotovoltaici siti in Puglia, della disciplina regolatoria per l’accesso agli incentivi e del D.lgs. 231/2001. La procura di Roma, a cui gli atti del processo erano stati nel frattempo trasmessi per ragioni di competenza territoriale, ha infatti disposto l’archiviazione nei confronti delle società del Gruppo Global Solar Fund (tra gli operatori in Italia nel settore fotovoltaico), confermando integralmente le argomentazioni del collegio difensivo in merito all’insussistenza delle ipotesi di reato contestate. Con il provvedimento in questione, il collegio difensivo ha ottenuto anche il completo dissequestro di tutti i beni (27 impianti fotovoltaici e relativi importi generati) originariamente oggetto di misura cautelare reale.

Gop e Corapi vincono in Cassazione per Enel ed Enel Green Power
Con sentenza pubblicata l’11 aprile, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso proposto da Green Power e ha confermato la piena legittimità della registrazione e dell’uso del marchio Enel Green Power da parte di Enel Green Power ed Enel, nonostante la previa registrazione del marchio Green Power da parte della ricorrente. Gianni Origoni Grippo Cappelli, con un team composto da Massimo Sterpi e Angela Tasillo e lo studio Corapi con un team composto da Diego Corapi e Vittorio Cappuccilli, hanno affiancato il team legale interno di Enel guidato dal general counsel del gruppo Giulio Fazio, con il supporto di Giuseppe Conti, responsabile area legale Italia, Bruno Baracchini, responsabile area proprietà intellettuale, e di Daniela Filogonio, responsabile area legale comunicazione Italia. La Cassazione ha sottolineato come nel confronto tra i due marchi non si poteva ravvisare un rischio di confusione considerando, da un lato, la notorietà del marchio Enel e, dall’altro, la debolezza del marchio Green Power, utilizzato per energia prodotta da fonti rinnovabili.

Lipani Catricalà vince con Net Service all’Agcm
L’autorità garante della concorrenza e del mercato ha accolto l’istanza di revoca presentata da Net Service nell’ambito del procedimento A490 – Software processo civile telematico, ritenendo condivisibile la rinnovata rappresentazione del mercato offerta dalla società. All’esito del procedimento, avviato dall’Agcm ipotizzando un presunto abuso di posizione dominante di Net Service nel mercato a valle della produzione, distribuzione e vendita di software applicativi destinati agli operatori di giustizia nell’ambito del processo civile telematico, l’Autorità aveva reso vincolanti gli impegni della società, ritenendoli idonei a superare le preoccupazioni concorrenziali oggetto di istruttoria e chiudendo, per gli effetti, il procedimento senza accertare alcuna infrazione. Nel settembre 2018, Net Service ha presentato istanza di revoca di tali impegni, enfatizzando alcune sopravvenute dinamiche di mercato. L’Autorità, dunque, nell’ottobre del 2018, ha avviato un ulteriore procedimento volto a verificare la sussistenza di elementi tali da giustificare la revisione totale o parziale degli impegni assunti. All’esito della relativa istruttoria, con provvedimento del 15 aprile 2019, l’Agcm ha deciso di accogliere integralmente l’istanza di revoca avanzata dalla società. In entrambi i procedimenti, Net Service è stata coordinata dal principal ceo Gianluca Ortolani, coadiuvato da un team di Lipani Catricalà, composto da Antonio Catricalà, Carlo Edoardo Cazzato ed Enrico Spagnolello.

Lexchance vince sul rimborso spese dell'ausiliario del giudice
Il tribunale di Torino, con ordinanza dell'11 aprile 2019, ha accolto il ricorso pilota proposto da Fabrizio Mario Vinardi, segretario dell'ordine degli ingegneri della provincia di Torino, nell'interesse della categoria professionale da questi rappresentata, rappresentato dallo studio Lexchance, con i managing partner Francesco Marabeti e Stefano Ponte, facendo chiarezza circa il pieno diritto al rimborso delle spese di viaggio ai sensi degli artt. 49 e 55 del testo unico spese di giustizia all'ausiliario del magistrato per l’espletamento dell'incarico di consulenza. Gli uffici amministrativi della procura della repubblica di Torino, infatti, avevano da tempo adottato un'interpretazione restrittiva della predetta norma, lesiva e pregiudizievole in danno dell'ausiliario del magistrato, il quale, seppur autorizzato all'utilizzo del mezzo proprio nell'esecuzione dell'incarico, si vedeva tuttavia negato il diritto al rimborso delle spese di viaggio nell'erroneo presupposto che le stesse fossero dovute unicamente se la trasferta avesse riguardato località distanti più di 10 km dalla sede di servizio. L'esiguo valore delle somme negate in base a tali argomentazioni ha da sempre disincentivato la contestazione della liquidazione operata dagli uffici giudiziari, ma grazie al ricorso vittorioso si è finalmente fatta chiarezza sul punto, ottenendo una pronuncia con cui non potranno essere più negati siffatti rimborsi.

 
 

 

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