In pillole

Contenziosi (18 luglio 2019)

18-07-2019

Contenziosi (18 luglio 2019)

 

Infratel vince in Corte di Giustizia, gli advisor
Il consiglio di Stato ha avanzato dinanzi la Corte di Giustizia domanda di pronuncia pregiudiziale sull’interpretazione dell’articolo 28, paragrafo 2, della direttiva 2014/24/UE del parlamento europeo e del consiglio. La domanda nasceva nell’ambito di cinque ricorsi proposti dalla Telecom Italia - rappresentata da Filippo Lattanzi, Francesco Cardarelli e Francesco Saverio Cantella - al fine di ottenere l’annullamento delle decisioni adottate dalla Infratel Italia, difesa da Francesca Isgrò, Patrizio Messina e Daniele Cutolo. La Corte di Giustizia Europea, con sentenza dell’11 luglio 2019, ha dichiarato che l’articolo 28 sugli appalti pubblici, deve essere interpretato nel senso che esso non osta a che, nell’ambito di una procedura ristretta di aggiudicazione di un appalto pubblico, un candidato prequalificato che si impegni a incorporare un altro candidato prequalificato, in forza di un accordo di fusione concluso tra la fase di prequalifica e quella di presentazione delle offerte e attuato dopo tale fase di presentazione, possa presentare un’offerta.

Dal Piaz con il Policlinico di Monza dinanzi al Tar Liguria
Dal Piaz ha assistito il Policlinico di Monza, ricorrente nella controversia dinanzi al Tar Liguria contro la Regione Liguria e l’Asl 2 savonese e nei confronti dell’Istituto Ortopedico Galeazzi per l’annullamento di tutti gli atti e i provvedimenti inerenti alla gara europea per l’affidamento in regime di concessione della gestione dei presidi ospedalieri S. Charles di Bordighera, S. Maria della Misericordia di Albenga e S. Giuseppe di Cairo Montenotte. Il Tar ha accolto il ricorso ed ha annullato tutti i provvedimenti impugnati.

Concorrenza sleale, Doreca vince con Applegal
Con ordinanza emessa all’esito di giudizio cautelare ex art. 700 cpc il tribunale di Ancona ha accolto il ricorso della Doreca contro Abruzzo Distribuzione, inibendo a quest’ultima di compiere atti di concorrenza sleale. Doreca, player nel settore Ho.re.ca. e distribuzione beverage, assistita dai founding partner di Applegal Nilia Aversa e Walter Palombi, aveva proposto ricorso d’urgenza contro la diretta competitor nella strategica zona delle Marche, a seguito delle improvvise dimissioni, senza preavviso, di un gruppo di agenti di commercio, che si era poi appreso essere stati immediatamente reclutati dalla convenuta al preciso scopo di visitare e distrarre la clientela Doreca. Il tribunale ha accolto integralmente le tesi della difesa della Doreca, rilevando l’illegittimità dello storno degli agenti, stante la volontà della concorrente di crearsi un vantaggio competitivo a danno di Doreca. Per il caso di inottemperanza, Abruzzo Distribuzione è stata condannata al pagamento in favore della Doreca di una somma pari al valore ai fatturati mensili medi fatti registrare dagli agenti nel periodo antecedente il loro recesso, per tutto il periodo di durata del patto di non concorrenza e quantificabile in oltre un milione di euro.

Chiomenti vince con Ccpl davanti al tribunale dell’Unione europea 
Chiomenti ha rappresentato con successo Ccpl - consorzio cooperative di produzione e lavoro dinanzi al tribunale dell’Ue, ottenendo l’annullamento della sanzione originariamente imposta dalla Commissione Ue nel 2015, per la presunta partecipazione di Ccpl, insieme ad altre imprese, a un cartello nel settore degli imballaggi per la vendita al dettaglio di alimenti. Chiomenti ha prestato assistenza con un team composto da Stefania Bariatti e da Emilio Cucchiara. In particolare, mentre la decisione della Commissione Ue è stata integralmente confermata nei confronti delle altre imprese sanzionate, il Tribunale dell’Ue ha accertato che la stessa decisione non era adeguatamente motivata in punto di quantificazione della sanzione comminata a Ccpl. 

Portolano Cavallo vince con Viagogo al Consiglio di Stato
Un team composto da Enzo Marasà, Micael Montinari e Maria Vittoria La Rosa, di Portolano Cavallo, e da Carlo Malinconico, ha ottenuto per conto di Viagogo l’annullamento integrale, da parte del consiglio di Stato, di due decisioni dell’autorità garante della concorrenza e del mercato con cui Viagogo era stata condannata al pagamento di multe complessive per 1,3 milioni di euro (più interessi e penali) per pratiche commerciali scorrette a danno dei consumatori. In particolare, il Consiglio di Stato ha accolto gli argomenti elaborati dalla difesa sull’insussistenza o non imputabilità a Viagogo delle pratiche contestate, quali tra le altre la omissione del valore facciale e del singolo posto a sedere dalle offerte di vendita di biglietti di terzi, nonché sulla non ingannevolezza dell’indicazione “Sito Ufficiale” affiancata a Viagogo nei risultati di ricerca di Google. In proposito, con questa decisione il consiglio di Stato ha stabilito che Viagogo è un hosting provider “passivo” e che l’Agcm non può imporre a una tale impresa obblighi di controllo sulle informazioni inserite dai terzi, che implicherebbero un mutamento del modello di business da essa scelto per operare sul mercato.
 
Legalitax con gli imprenditori nelle cause sulle “operazioni baciate”
Legalitax, con un team guidato dal partner Roberto Limitone e composto da Silvia Frigo, Lucia Comisso e Francesco Cavallo, ha ottenuto dal tribunale di Venezia cinque sentenze a favore nelle cause promosse nei confronti di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, entrambe in liquidazione coatta amministrativa, in merito alle cosiddette “operazioni baciate”. Molti azionisti di Bpvi e di Vb, in ragione dell’azzeramento del valore delle azioni della banca, hanno contestato in giudizio a vario titolo la validità dell’investimento effettuato grazie alla provvista concessa da Bpvi e Vb, chiedendo la condanna di queste ultime alla restituzione dell’importo investito o comunque l’accertamento che il rimborso del finanziamento non è più dovuto. Con le citate sentenze, i giudici del tribunale di Venezia, sezione imprese, hanno dichiarato la procedibilità delle cause promosse nei confronti di Bpvi e di Vb, rigettando le tesi sostenute dalle difese delle due banche in Lca. Le pronunce hanno particolare rilievo in quanto, proprio al fine di superare l’eccezione di improcedibilità formulata dalle banche e poter proseguire i giudizi già avviati, gli attori/azionisti si erano limitati a chiedere l’accertamento della nullità delle operazioni e a sostenere che nulla era dovuto alle banche per effetto dei finanziamenti “correlati” agli investimenti azionari. Il tribunale di Venezia ha quindi accolto le tesi di Legalitax, dichiarando la procedibilità delle cause, trattandosi di domanda vestita di un interesse meritevole di tutela, che non potrebbe ottenere soddisfacimento in sede concorsuale proprio in quanto la domanda, e la pronuncia richiesta, non sono destinate a produrre effetti sulla massa.

Gop vince al consiglio di Stato per Gls
Gianni Origoni Grippo Cappelli, con un team composto dai soci Rosario Zaccà, Antonio Lirosi e Marco Martinelli e dalla senior associate Chiara Bassolino, ha assistito con successo Gls Italy nell’appello proposto al consiglio di Stato contro l’Agcom in materia di servizi postali. Il consiglio di Stato, con una sentenza di particolare rilievo in materia sanzionatoria (n. 3111/2019), ha riconosciuto che, in linea con i principi di legalità, tassatività e determinatezza delle sanzioni amministrative, l’art. 21, c. 7, del D.Lgs. n. 261/99 non prevede alcuna forma di responsabilità in capo a soggetti diversi da quelli che abbiano omesso di dotarsi del titolo abilitativo per l’esercizio dei servizi postali, né tanto meno la normativa in materia di franchising impone alcun obbligo per il franchisor di verifica sul possesso da parte dei franchisee delle autorizzazioni necessarie allo svolgimento delle attività economiche, con conseguente insussistenza del correlativo obbligo di garanzia.

Diritto d’autore online, Previti con Rti contro Dailymotion
Previti, con Stefano Previti, Alessandro La Rosa e Flaviano Sanzari, ha affiancato Rti nella vertenza che ha visto soccombere Dailymotion per la pubblicazione non autorizzata di 995 video di programmi diffusi da Rti. 
La sentenza, prima di una serie di procedimenti analoghi il cui esito è atteso nei prossimi mesi, giunge dopo numerose diffide trasmesse a Dailymotion affinché cessasse immediatamente la diffusione non autorizzata dei video. Oltre all’obbligo di immediata rimozione dei video, il tribunale di Roma ha riconosciuto un risarcimento in favore di Rti di 5,5 milioni euro.


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