Orrick vince ancora per Aamps
Orrick, con l’of counsel Mario Scofferi e l’associate Luciano Vella, ha assistito con successo Aamps – Azienda Ambientale di Pubblico Servizio, società in house del Comune di Livorno attiva nel settore della raccolta dei rifiuti, nel giudizio promosso dalla Fiadel– Federazione Italiana Autonoma Dipendenti Enti Locali di Lucca e finalizzato ad ottenere la declaratoria di antisindacalità della condotta posta in essere dalla Società, consistita nella modifica unilaterale dell’organizzazione del piano ferie dei propri lavoratori subordinati. Il Tribunale di Livorno, preliminarmente all’accertamento della correttezza della condotta datoriale, ha ritenuto che l’Organizzazione ricorrente non fosse soggetto abilitato a promuovere un giudizio ex art. 28 Stat. lav. in quanto, pur pacificamente organismo territoriale della più ampia federazione nazionale, privo del requisito della «località».
Tribunale di Bari, Gim Legal vince per Naxos Sca Sicav Sif
Gim Legal ha assistito Naxos Sca Sicav Sif, fondo d’investimento specializzato di diritto lussemburghese, ottenendo una duplice vittoria con le ordinanze del Tribunale di Bari che hanno rigettato – sia in sede di sequestro che di successivo reclamo – la domanda cautelare di sequestro conservativo dell’importo di oltre 15 mln di euro avanzata da un gruppo bancario internazionale. Per il team di financial litigation di Gim Legal hanno operato Biagio Sole e Gian Andrea Gallo.
Slata ed Eunomia affiancano Fototre al Tar Lazio
Con una ordinanza dell’11 Luglio 2019, il Tar Lazio ha rimesso alla Corte di Giustizia una causa promossa per conto di Fototre, operatore del fotovoltaico gravemente danneggiato dal c.d. D.L. “spalma incentivi”. La società è stata assistita da Slata con un team composto dai soci Alessio Tuccini e Andrea Accardo, coadiuvati da Francesco Pezone di Eunomia. La pronuncia conferma un orientamento in consolidamento e che ha sospeso analoghi giudizi promossi da aziende del settore. Con l’Ordinanza, il Tar Lazio ha richiesto alla Corte di Giustizia Europea di accertare se il Diritto dell’Unione Europea sia ostativo ad una disposizione come quella dell’art. 26, D.L. 91/2014, che riduce oppure ritarda in modo significativo la corresponsione di incentivi già concessi per legge, e definiti mediante apposite convenzioni sottoscritte con il Gse.
Multimed vince con Bucchi & Micalella al Tar Piemonte
Multimed, assistita da Filippo Bucchi, socio dello studio Bucchi & Micalella, ha ottenuto la sospensione cautelare della gara per la fornitura di kit antidecubito e antiscivolo per il posizionamento del paziente nel letto operatorio indetta dall’Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino e aggiudicata all’impresa Novamedisan. Multimed aveva conseguito il massimo punteggio per l’offerta tecnica, collocandosi tuttavia seconda a fronte del prezzo offerto dal concorrente Novamedisan. Multimed ha così proposto ricorso al Tar Piemonte, con richiesta di misure cautelari, contestando vari profili di illegittimità, tra i quali l’irregolarità e l’insufficienza delle giustificazioni fornite dalla Novamedisan nella fase di verifica dell’anomalia dell’offerta. Il Tar Piemonte, in accoglimento delle tesi della ricorrente, ha sospeso l’aggiudicazione rilevando che il concorrente, nelle giustificazioni da fornire ai fini della verifica dell’anomalia, non può limitarsi ad indicare la percentuale di incidenza per i singoli costi della fornitura senza effettuare alcun riferimento ai fattori che li hanno determinati. Ha osservato il Tar che la genericità e l’incompletezza delle giustificazioni impedisce alla stazione appaltante di valutare la congruità dell’offerta di un prodotto che, per incidere direttamente sulla sicurezza del paziente in sala operatoria e per essere stato offerto sostanzialmente al prezzo del suo costo, avrebbe meritato una verifica più approfondita. Tale esigenza di interesse pubblico è stata ritenuta prevalente rispetto alle esigenze organizzative dell’Azienda perseguite con la gara e al danno economico lamentato dalla società controinteressata.
Mfa vince per Caldani Irrigazione al Consiglio di Stato
Massimo Frontoni Avvocati con un team formato da Massimo Frontoni e Gianluca Luzi ha assistito dinanzi alla Quinta Sezione del Consiglio di Stato, Caldani Irrigazione, azienda con sede a Roma che si occupa di infrastrutture, verde, reti e irrigazione, nell’appello presentato nei confronti di una precedente sentenza del Tar della Regione Toscana. La vicenda è relativa a una procedura negoziata per l’affidamento dei “lavori di manutenzione ordinaria degli impianti e delle infrastrutture” promossa da Acquedotto del Fiora, gestore del servizio idrico integrato per 55 Comuni facenti parte della Conferenza territoriale n. 6 - Ombrone, per un importo di 5.260.000 euro (di cui 394.500 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso). Caldani Irrigazione, che aveva proposto il ribasso migliore, si era aggiudicata la gara. Gli esiti della procedura erano stati contestati per presunti vizi nello svolgimento della gara da un’azienda concorrente dinanzi al Tar Toscana che aveva in parte accolto il ricorso, affermando la necessità di riedizione della intera procedura. La sentenza veniva impugnata da Caldani Irrigazione e nel giudizio si sono costituite per resistere sia Acquedotto Del Fiora che l’azienda ricorrente articolando, nei rispettivi e confliggenti interessi, appelli incidentali sui capi di sentenza per i quali erano rimaste rispettivamente soccombenti. Con la sentenza dello scorso 2 settembre il Consiglio di Stato ha accolto l’appello di Caldani Irrigazione e l’appello incidentale di Acquedotto del Fiora confermando la legittimità della gara espletata e quindi l’aggiudicazione disposta in favore della stessa Caldani.
Cancrini, Zoppini e Auletta vincono per l’Ati dei lavori di realizzazione dell’Auditorium Parco della Musica
Cancrini, unitamente ad Andrea Zoppini e a Ferruccio Auletta, ha assistito le imprese Ingg. Provera & Carrassi, Mambrini Costruzioni e Carlo Gavazzi Impianti, facenti parte dell’Ati appaltatrice dei lavori di costruzione dell’Auditorium di Renzo Piano, nel giudizio instaurato contro il Comune di Roma per la risoluzione del contratto e la condanna dell’Amministrazione committente al risarcimento del danno. Con sentenza n. 22070/2019, pubblicata in data 4 settembre 2019, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso proposto dalle suddette imprese mandanti, e, per l'effetto, ha cassato la sentenza n. 2389/2013 della Corte di Appello di Roma. In particolare, la Corte di Cassazione ha accolto il primo motivo di ricorso proposto dall’Ati, rilevando che la Corte di Appello di Roma aveva errato nel ritenere precluso l’esame della nullità dell’atto aggiuntivo del 9 aprile 1999 stipulato tra la stessa società ed il Comune di Roma, sulla base del quale era stata, poi, decisa la controversia, e, pertanto, ha rinviato la causa alla medesima Corte di Appello, in diversa composizione, per decidere sulla sollevata questione di nullità.
Jacobacci vince per Sapi Med al Tribunale delle Imprese di Bologna
Sapi Med, azienda attiva nella produzione di sistemi e prodotti per la coloproctologia è stata assistita da Marco Francetti, managing partner della sede milanese di Jacobacci in una controversia davanti al Tribunale delle Imprese di Bologna, al quale la stessa aveva chiesto di accertare e dichiarare la nullità della frazione italiana di due brevetti europei – entrambi aventi ad oggetto un dispositivo chirurgico – di proprietà di Thd, una concorrente che li aveva in precedenza azionati nei suoi confronti, lamentandone la contraffazione. In pieno accoglimento delle tesi difensive di Sapi Med, i giudici hanno dichiarato la nullità di entrambi i brevetti in questione, dichiarando altresì l’inefficacia del provvedimento cautelare precedentemente concesso dal Tribunale di Torino a favore di Thd, sulla base di uno dei due brevetti in causa, e rigettando integralmente le domande di contraffazione e di concorrenza sleale che la stessa aveva proposto in via riconvenzionale.
Cleary Gottlieb vince con Sky contro Dwt al Tribunale di Milano
Con sentenza pubblicata il 17 settembre 2019, il Tribunale di Milano ha integralmente rigettato le domande con cui Digital World Television (attiva nei programmi audiovisivi per adulti) aveva chiesto di condannare Sky Italia a risarcire asseriti danni milionari conseguenti a pretesi inadempimenti contrattuali nonché ad abusi di posizione dominante e di dipendenza economica. Sky è stata assistita dai propri legali interni, Luca Sanfilippo, Liliana Ciliberti, Ludovica Marvasi e Oreste Pallotta, che hanno lavorato in team con Cleary Gottlieb, nelle persone di Ferdinando Emanuele, Marco D’Ostuni, Roberto Argeri e Alessandro Comino. Sky aveva interrotto la fornitura dei servizi tecnici erogati a Dwt dopo la naturale scadenza del contratto in data 31 dicembre 2014. Rigettando le argomentazioni di Dwt, il Tribunale ha statuito che non vi fossero “mai stati elementi negoziali o fattuali idonei a fondare un ragionevole affidamento di Dwt sulla prosecuzione del contratto del 2011”. Secondo il Tribunale, inoltre, la condotta di Sky è stata “improntata al pieno rispetto del principio di correttezza e buona fede nell’esecuzione del contratto”.