TopLegal Speciale Fatturati

Conti in tasca agli studi inglesi

I fatturati di Bird & Bird, Cms, Dla Piper, Hogan Lovells, Osborne Clarke e Withers

21-05-2018

Conti in tasca agli studi inglesi



Anche per le insegne inglesi, che chiudono l'anno fiscale al 30 aprile, è tempo di fare bilanci.

Quest’anno, hanno partecipato all’annuale indagine di TopLegal, condividendo i loro fatturati, sei studi di matrice inglese: Bird & Bird, Cms, Dla Piper, Hogan Lovells, Osborne Clarke e Withers.

Tra le insegne più attive dell’anno appena trascorso ci sono Cms e Osborne Clarke. Il primo ha dichiarato un fatturato di 17,8 milioni di euro, in crescita di 1,3 milioni rispetto al 2016 con un incremento del 7,9%. Lo studio è stato anche tra i più vivaci protagonisti nel rinnovo della squadra. Dopo aver annunciato l’integrazione a livello globale con Nabarro e Olswang, le sedi italiane di Cms hanno raggiunto quota 85 professionisti. I movimenti di maggior rilievo sono stati l’ingresso di Massimo Trentino, ex managing partner di McDermott Will & Emery, l’arrivo di Daniela Murer (ex R&p Legal) per il corporate, Domenico Gaudiello (ex Dla Piper) per il banking, Stefano Giuliano per il tax, e la nomina di Paola Nunziata a partner per l’Ip.

Altrettanto movimentato è stato l'anno di Osborne Clarke, che da un punto di vista finanziario è passato da 12,6 a 14 milioni di euro di fatturato con una crescita a doppia cifra pari all’11,1 per cento. Lo studio nel 2017 ha scelto la via di un’espansione focalizzata. Oltre ad aver potenziato il team di m&a e private equity con Giuliano Lanzavecchia (ex Nctm) e avere aperto al real estate finance con l’ex K&L Gates Andrea Pinto, lo studio ha sviluppato il dipartimento di digital business. Dopo l’ingresso di Andrea Rizzi, nominato anche responsabile del team, la squadra è stata allargata con il lateral da Guardamagna di Andrea Bozza e Pierfilippo Capello, con l’obiettivo di sviluppare l’area entertainment and sport. Nello stesso team, sul fronte privacy, è poi giunto Gianluigi Marino da Dla Piper.

Dla Piper è l'insegna che ha comunicato l’incremento assoluto più elevato. Con un balzo di 5,54 milioni di fatturato in più rispetto all’anno precedente, lo studio guidato in Italia da Bruno Giuffrè e Wolf Michael Kühne ha chiuso i conti a 75,68 milioni di euro. 
Pur avendo registrato diverse uscite – tra tutte Giulio Andreani, Mario D'Ovidio, Guido Alberto Inzaghi, e Giangiacomo Olivi – lo studio ha risposto con gli ingressi dei soci Andrea Di Dio, ex Chiomenti che ha assunto la guida del dipartimento tax di Roma; Matteo Almini (ex Bird & Bird) per il corporate; gli ex BonelliErede Giuseppe Mele per il finance & project e Federico Pacelli come responsabile della practice di transfer pricing. E da ultimo Chiara Anceschi, proveniente da Freshfields, nuovamente per il dipartimento finance & project.

Stabili, invece, i bilanci degli altri tre studi partecipanti allo speciale fatturati. Bird & Bird ha comunicato come per l’anno passato 25 milioni di euro. Tra le novità per lo studio vi sono l’arrivo di Antonella Ceschi come responsabile del real estate nonché l'apertura della branch italiana di Baseline, società di consulenza aziendale - operativa da circa tre anni - che ha l'obiettivo di integrare l'expertise legale con la consulenza manageriale e organizzativa. La guida della nuova branch è stata affidata a Federico Papetti.

Bilanci stabili anche per Withers che ha comunicato un fatturato complessivo di 10,4 milioni di euro. Per lo studio si è trattato di un anno molto movimentato nei deal afferenti al mondo dello sport. Il team di Luca Ferrari ha infatti curato per il tennista Novak Djokovic il contratto di sponsorship con Lacoste e ha gestito il trasferimento di numerosi allenatori e calciatori verso i loro nuovi team.

Chiude la rassegna Hogan Lovells con un fatturato di 30 milioni di euro e distintosi nell’anno fiscale appena trascorso, soprattutto sul fronte regolamentare. Lo studio è stato protagonista delle più complesse sfide dell’anno in ambito di servizi finanziari. Ha lavorato come consulente dell’Autorità di risoluzione bancaria dell’Eurozona, il Single resolution board, sul dossier di salvataggio di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e sta affiancando il ministero dell’economia e delle finanze sulle strategie per attrarre in Italia nuove istituzione finanziari in vista della Brexit.

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