Abercrombie & Fitch, assistita da Baker McKenzie, ha conseguito un importante successo innanzi alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, nella causa intentata da un giovane lavoratore assunto dall'azienda con un contratto di lavoro intermittente e licenziato al compimento del 25° anno di età per ragioni connesse al solo raggiungimento di tale limite anagrafico.
Baker McKenzie ha assistito Abercrombie & Fitch con un team coordinato dal partner Massimiliano Biolchini (in foto) e composto dal counsel Gaetano Iorio Fiorelli e dal senior associate Edoardo Maria Ceracchi.
La Corte di Giustizia Ue ha accolto la tesi di Abercrombie & Fitch e del Governo italiano, confermando la legittimità della normativa italiana in materia di contratto di lavoro intermittente (o job on call) con specifico riferimento alla disposizione che consente l’assunzione di lavoratori con meno di 24 anni purché le prestazioni vengano svolte entro il 25° anno di età. La Corte ha altresì riconosciuto la legittimità del conseguente licenziamento al raggiungimento del suddetto limite di età, escludendo che ciò determini un trattamento discriminatorio nei confronti del lavoratore. Viene così confermato uno strumento fondamentale di flessibilità del mercato del lavoro che era stato messo in discussione dalla giurisprudenza di merito milanese, che aveva creato una profonda incertezza nelle aziende.
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