Il 2017 si rivelerà all’altezza delle aspettative confermando il trend di crescita dell’M&a italiano? I dati del trimestre 2017, gli ultimi disponibili di Kpmg, invitano alla cautela: si contavano, infatti, 567 operazioni per complessivi 27 miliardi, in calo rispetto allo stesso periodo del 2016. Tuttavia, gli analisti sono ottimisti e si attendono un consolidamento della ripresa segnata dal comparto l’anno scorso quando, dopo anni di magra e una stasi durata quasi otto anni, le operazioni sono state 829 per un controvalore di 58 miliardi di euro, sui massimi degli ultimi anni.
Il comparto M&a può essere considerato lo specchio del mercato legale italiano. Una practice che, complice la crisi, ha attraversato fasi alterne e momenti di rallentamento ma su cui si concentrano gli investimenti della maggior parte degli studi operanti nel Paese e che garantisce anche i ritorni maggiori. Per questo TopLegal ha preparato un rapporto speciale sugli ultimi otto anni, basandosi sulle sue precedenti ricerche ad opera del Centro Studi nonché su un intenso lavoro di contatto e confronto con i protagonisti del mercato legale.
Dall’analisi, una ricognizione del mercato legale nel settore dagli anni della crisi fino a oggi, è emerso un comparto che ha cambiato volto, in cui si sono delineati nuovi rapporti di forza tra i protagonisti del mercato. Se, in contrasto con i principali mercati europei, si è assistito al consolidamento al vertice delle grandi realtà nazionali, si sono guadagnate l’attenzione anche alcune nuove insegne che sono riuscite a entrare nel mercato così come quelle realtà che hanno deciso di puntare su determinate nicchie di mercato per insidiare la leadership dei grandi studi full service.
Dinamiche che sono legate anche all’andamento della domanda dei clienti che in questi anni, a fianco del track record di uno studio, mettono l’accento sulla necessità che un’assistenza di alto livello debba tener conto delle specificità dell’industry del cliente (36% delle risposte registrate dai dati raccolti da TopLegal).