In un periodo in cui si fa sempre più fatica a mantenere sul nostro territorio stabilimenti produttivi e in cui la concorrenza dei paesi emergenti ha costretto le aziende a delocalizzare la produzione all'estero, lo stile, il know how, il marchio e l’innovazione costituiscono quel necessario valore aggiunto che consente alle aziende italiane non solo di sopravvivere in epoche stagnanti come quella attuale ma addirittura di crescere anche in tempo di crisi.
La ricerca presente nel numero di maggio di TopLegal è dedicata proprio alla tutela del marchio e del brevetto, allo sfruttamento delle tecnologie brevettate (licensing) e ai numerosi cambiamenti regolatori. Due sono i fronti di analisi: ip e life sciences.
L’ip, pur rimanendo connesso al destino di practice in stallo come il corporate e l’m&a, si mantiene dinamico grazie alla spinta favorevole di settori anticiclici, soprattutto per l’aumentare del rischio violazione e quindi l’incidenza del contenzioso. Negli ultimi anni i casi mediatici più eclatanti hanno riguardato le accuse di violazione brevettuale, tra le più complesse quella che ha contrapposto Apple a Samsung, mentre numerosi contenziosi sono stati intentati per contraffazione di marchi e diritti d’autore – Nestlè contro Caffè Vergnano, Flos contro Semeraro e Barilla contro Plasmon, ad esempio.
Sul fronte del life sciences, continua la battaglia tra originator e genericisti al fine di accertare la legittimità di brevetti farmaceutici equivalenti a quelli originali: Astrazeneca contro Krka, Novartis contro Mylan, Bayer Pharma contro Genentech sono solo alcuni dei contenziosi più complessi.
I risultati della ricerca, con il dettaglio di studi e protagonisti del settore, sono disponibili su E-edicola.
Guida TopLegal - IP