Dagli studi

Covid19, la crisi vista dall’Estremo Oriente

Lo studio D'Andrea è presente con tre uffici in Cina, due in Vietnam e uno in India. A TopLegal ha raccontato la strategia per affrontare l’emergenza del coronavirus

07-05-2020

Covid19, la crisi vista dall’Estremo Oriente

 

Dal mondo delle imprese sono aumentate le richieste di assistenza agli studi legali per capire come è stata gestita l'emergenza in Cina e, soprattutto, la fase di ripartenza dalle misure di blocco delle attività. D'altra parte, gli studi stessi possono essere interessati a capire come reagire in una situazione emergenziale, osservando quanto accaduto in quelle aree dove l’epidemia si è diffusa prima.

Il Covid19 ha avuto origine nell'area della città di Wuhan e ha costretto il governo cinese ad adottare a inizio anno misure stringenti di contenimento della popolazione, che sono state poi replicate anche in altri paesi, tra cui l’Italia. La Cina è stata anche la prima a ripartire ai primi di aprile, riaprendo le attività e la mobilità dopo undici settimane di chiusura.

Un osservatorio privilegiato, per capire come si stanno muovendo le realtà legali tra l’Italia e la Cina, è quello degli studi che operano su entrambe le piazze, asiatica ed europea. D'Andrea è una boutique fondata sei anni fa da Carlo D'Andrea (in foto), managing partner, e Matteo Zhi, avvocato cinese di lingua italiana con una lunga esperienza in transazioni internazionali fra la Cina e l'Unione europea. Lo studio conta sei equity partner nelle sedi tra Italia e in Asia, dove lavorano 22 professionisti e altri 15 tra dipendenti di staff e collaboratori. Gli uffici sono a Shanghai, Nanjing e Chongqing in Cina, Pune (India), Hanoi e Ho Chi Min (Vietnam), Dubai. In Italia, le sedi sono a Milano e Pescara.

Dal punto di vista finanziario, l’impatto della crisi legata alla pandemia del coronavirus ha colpito tutti gli studi, ma in particolare quelli focalizzati sull'internazionalizzazione delle aziende. Per resistere, la strategia adottata da D'Andrea ha previsto il rinvio di alcuni progetti confermati a data da stabilire e sul fronte clienti, in alcuni casi, il pagamento posticipato delle parcelle e il dilazionamento di somme dovute. «In altri casi abbiamo ritoccato le parcelle, cercando di andare incontro ai clienti, rivedendo a volte al ribasso le nostre richieste» racconta a TopLegal Carlo D'Andrea.

In momenti di emergenza, tenere alta l’asticella delle tariffe potrebbe rivelarsi un errore, se non si vuole abbandonare i clienti e assisterli ancora più da vicino. L’attività di D’Andrea, infatti, è legata alla presenza in Asia delle imprese medio grandi italiane, con fatturati superiori a 150 milioni di euro, soprattutto nel meccanico. Tra i clienti, che sono stati assistiti negli ultimi anni, nomi del settore industriale quali AnsaldoBredaCasappaFini NuairItema – Gruppo Radici, Landirenzo, MarcegagliaMarposs, Tata Group e Zapi, dell'hi-tech, Lenovo, ma anche brand del made in Italy quali Poltrona Frau e Cassina, e dello sport, come la Società Sportiva Napoli 1926.  

Dopo lo scoppio della pandemia Covid19, la maggior parte degli studi in Cina ha preso immediatamente tutte le misure necessarie per mettere in sicurezza i collaboratori e implementare il lavoro da remoto. D’Andrea, in particolare, ha attivato un protocollo che prevedeva il rispetto di norme igienico sanitarie, dotando lo staff e gli avvocati di detergenti, mascherine e alcool. Tutto lo staff, inoltre, è stato messo in condizione di lavorare in remoto, tramite le modalità di smart e digital working.  

«Non abbiamo ridotto gli stipendi e i bonus per evitare qualsiasi effetto negativo sui professionisti che hanno accettato di partecipare al nostro progetto. Credo che sia un errore da non commettere in situazioni di difficoltà» ha proseguito D’Andrea. Lo studio negli scorsi anni ha adottato una strategia prudenziale nella gestione delle finanze, accantonando riserve da utilizzare in caso di necessità, che gli consentono di avere liquidità e autonomia sufficiente per sei mesi, senza ricorrere a prestiti o licenziare personale.

Sul fronte costi, oltre a tagliare le trasferte e i viaggi di lavoro, lo studio ha rimandato l’apertura di una nuova sede in Asia, prevista nel primo semestre di quest’anno, al 2021 ed è riuscito anche a rinegoziare i canoni di locazione per ottenere sconti in alcune nostre sedi. «Una delle nostre sedi in Cina nella città di Chongqing nel sud ovest del paese è in un immobile di proprietà di una società pubblica che, sfruttando le norme di emergenza attuate dal governo, ci ha permesso di sospendere il pagamento dei canoni di locazione per i mesi di febbraio, marzo ed aprile» ha raccontato D'Andrea.

Sul fronte delle modalità di lavoro in remoto, infine, sono stati utili per lo studio gli investimenti fatti in IA negli scorsi anni, che permettono, per esempio, tramite apposite app per tablet e smartphone e appositi software di calcolare anche in remoto quante ore un professionista impiega nell’esame di una pratica.

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