Crea, con il team guidato dall’of counsel Elena Carpani (in foto), ha difeso con successo H3g di fronte al Giurì dell'Autodisciplina Pubblicitaria in relazione alla diffusione, da parte di Telecom Italia, della campagna pubblicitaria “Tim Next”.
In particolare, il Giurì ha stabilito che la pubblicità di Telecom è contraria all’art. 2 del Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale, in quanto ingannevole sotto diversi profili.
Il Giurì, nel valutare il caso di specie, ha ripercorso una serie di principi più volte espressi nelle proprie decisioni: “una pubblicità audiovisiva non è destinata ad essere letta come un testo scritto” e “l’adattamento del messaggio e della sua struttura alle caratteristiche materiali e tecniche del mezzo utilizzato possono condurre alla difformità o omissività del messaggio pubblicitario rispetto all'effettivo contenuto dell’offerta pubblicizzata, e quindi alla non coerenza con le regole autodisciplinari”.
Il Giurì ha poi censurato la poca chiarezza sul prezzo complessivo dell’offerta di Telecom Italia, in quanto diversi costi aggiuntivi, rispetto al “super” principale, venivano esplicitati solo in nota o con rimando alle condizioni contrattuali sul sito web dell’operatore telefonico.
In conclusione, il Giurì ha ritenuto non conforme all’art. 2 del Codice di autodisciplina “un messaggio che utilizza il prezzo come strumento di concorrenza e ne tace singole componenti, ove rilevanti, rinviando a fonti informative diverse, come il sito web, o il contratto diretto con un punto vendita, o che le rettifica con modalità non percettibili, con ciò attuando il cd. primo aggancio pubblicitario”.
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