Crescono i numeri sulle nuove strade giudiziarie. Il quinto rapporto sulla diffusione della giustizia alternativa in Italia, realizzato da Camera di commercio di Milano, Unioncamere e Isdaci (Istituto Scientifico per l’arbitrato la mediazione e il diritto commerciale), con il patrocinio di Camera dei Deputati e Regione Lombardia, rileva un aumento del valore medio delle controversie, nonostante il ricorso allo strumento sia sostanzialmente in stasi
rispetto al 2009.
Si parla di circa 86.000 procedure di giustizia alternativa avviate in Italia nel 2010 tra arbitrati amministrati (753), conciliazioni Corecom (49.348), negoziazioni paritetiche (17.407), mediazioni amministrate (18.525) e riassegnazioni di nomi a dominio (50). A crescere è anche il successo dei procedimenti. Nel 74% dei casi, infatti, le parti che scelgono la mediazione
raggiungono l'accordo. Un trend confermato per il 2011 dalle proiezioni fornite da Unioncamere Nazionale.
Registrano il maggior incremento, con un +13,7%, i procedimenti per i Corecom, con 49.348 domande (57,3%).
Secondo il rapporto, inoltre, la giustizia alternativa si conferma più veloce di quella ordinaria con 228 giorni in media per la durata di una procedura di arbitrato, circa 56 giorni per la mediazione amministrata, contro i 7 anni e tre mesi per la definizione dei procedimenti di giustizia civile. Il valore medio delle controversie è di circa 520.000 euro per gli arbitrati, +166%, e di 16.331 euro per la mediazione amministrata.
Tra le materie che più di tutte hanno innescato i contenziosi ci sono: telecomunicazioni, commercio e contratti bancari e finanziari per la mediazione, diritto societario, appalti, commercio e immobiliare per gli arbitrati.