Cripto-scandali e criptovalute sparite: perché gli studi legali si rivolgono a 36Brains

Per recuperare i fondi rubati servono tecnologie e tecniche investigative all’avanguardia.

18-01-2023

Cripto-scandali e criptovalute sparite: perché gli studi legali si rivolgono a 36Brains

 

Sin dall’inizio della pandemia gli studi legali italiani hanno visto un moltiplicarsi di richieste di assistenza da parte di vittime di truffe perpetrate sulla blockchain, intensificate a seguito dello scandalo FTX. Questa impennata è stata frutto di diversi fattori, sia micro che macroeconomici, potenziati dal crescente interesse dei consumatori verso una tipologia di asset con tassi di crescita superiori ad altri strumenti d’investimento, insieme all’elevata liquidità dovuta al raddoppio del tasso di risparmio delle famiglie italiane e il flusso di denaro messo in circolazione dalla Banca Centrale Europea.

In questo scenario, gli avvocati affrontano un compito molto complesso: tracciare le transazioni digitali per capire dove siano finiti i fondi dei loro clienti, che siano Bitcoin o una delle oltre 21.000 criptovalute esistenti. Questa difficoltà deriva dell’assenza di un registro centrale per le criptovalute, oltre che dal fatto che si tratta di operazioni anonime e senza intermediari.

Grazie a software di ultima generazione e tecniche forensi all’avanguardia, in 36Brains siamo in grado di tracciare le transazioni e produrre in tempi rapidissimi una relazione contenente le evidenze raccolte. Peraltro, moltissime truffe passano dal Regno Unito, dove le procedure di asset freezing possono essere concluse in circa 24 ore, spesso prima che i soldi spariscano nel nulla”, afferma Marianna Vintiadis, CEO di 36Brains, azienda dedicata alle corporate intelligence e le investigazioni con sedi a Milano e Berlino. “Il flusso della cripto-attività sulla blockchain viene ricostruito mediante l’ID della transazione memorizzato nel portafoglio (o wallet) senza dover conoscere la password personale dell’investitore. Si tratta di un mondo nuovo, dove le truffe avvengono nell’etere e mancano gli strumenti di controllo e reazione. Per questa ragione sempre più spesso gli avvocati si rivolgono a noi per essere affiancati dalla nostra squadra”, racconta Vintiadis.

Una volta ricostruito il percorso dei fondi sottratti attraverso raggiri e falsificazioni, si verifica se i fondi siano stati trasferiti a un altro portafoglio virtuale oppure in un conto controllato dai cripto-criminali presso una piattaforma di scambio di criptovalute (exchange), di solito con sede estera e – spesso – in un paradiso fiscale. A questo punto dell’indagine l’avvocato dispone delle informazioni necessarie ad ottenere il sequestro conservativo del portafoglio in sede penale o civile, a seconda della giurisdizione dove ha sede l’exchange.

Al riguardo Andrejs Klisans, Country Manager Germania di 36Brains spiega: “La nostra filosofia abbina ai tradizionali metodi di investigazione il valore rivoluzionario della tecnologia e dei software più innovativi, beneficiando della collaborazione con specialisti dell’international asset freezing”.

36Brains | Corso Magenta 63 | Milano | +39 02 6666 6606 | enquiries@36brains.com


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