Lo scorso febbraio Brunello Cucinelli (in foto) ha presentato a Borsa Italiana e Consob la richiesta di ammissione dell'azienda alla quotazione sul Mercato telematico azionario. Anche nello sbarco in Borsa, il gruppo Cucinelli, attivo nella maglieria d'alta moda in cashmere, ha voluto confermare l'immagine di azienda attenta al territorio.
Il “re del cashmere” è conosciuto, oltre che per le sue produzioni, per l’attenzione nei confronti dell’ecostenibilità, per la sensibilità nei confronti della realtà in cui opera (la sede è in un antico borgo ristrutturato nell'area di Perugia) e del made in Italy in generale. Caratteristica che si è rispecchiata, appunto, anche nella selezione dell’advisor legale. Cucinelli, infatti, ha interrotto la consuetudine di selezionare per le operazioni di Ipo law firm internazionali, preferendo puntare su uno studio di matrice italiana: Nctm.
La scelta ha suscitato non poca sorpresa. Anche alla luce del fatto che l'Ipo del cashmere è in sostanza tra le poche di un certo rilievo negli ultimi tempi. Qualche retroscena lo svela [Paolo Montironi]*, senior partner di Nctm, il quale ha seguito in prima persona la quotazione. «L’azienda si è rivolta a noi – spiega l’avvocato - su suggerimento di alcuni nostri clienti. Per giunta, l’imprenditore, dopo averci affidato il mandato, ha chiesto che fossimo noi stessi a selezionare un altro studio per essere affiancati».
L’altro studio che ha seguito l’operazione con Nctm è l’americano Skadden. «È una realtà che conosciamo bene - afferma il managing partner -. È importante, infatti, soprattutto in questa tipologia di operazioni, che ci sia feeling con i colleghi con i quali si deve collaborare, evitando personalismi e istinti di primeggiare, ma facendo prevalere lo spirito di squadra per il bene dell’operazione».
*Notizia modificata (13 giugno 2012 ore 12,00)
Era stata indicata erroneamente la carica di managing partner.
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