Curtis, con il counsel Francesco Caccioppoli (in foto) e l’associate Giuseppe Calamo, ha difeso Trenitalia, in qualità di stazione appaltante, in un contenzioso innanzi al Tar Lazio – Roma relativo a una gara per l’affidamento del servizio di bonifica e demolizione di rotabili fuori uso.
Il giudizio è stato instaurato contro Trenitalia da parte di un raggruppamento temporaneo di imprese avverso il provvedimento di revoca dell’aggiudicazione che, a parere del ricorrente, era viziato da una erronea valutazione dei requisiti tecnici richiesti per l’esecuzione dell’appalto.
La definizione di tale giudizio ha reso necessaria l’individuazione dell’esatto contenuto del titolo autorizzativo posseduto dal ricorrente in relazione alla disciplina dettata dal D. Lgs 3 aprile 2006, n. 152 (c.d. “Codice dell’Ambiente”). In particolare, l’analisi giuridica svolta dalle parti ha riguardato la disamina dei diversi tipi di trattamento dei rifiuti – nei quali sono ricompresi i rotabili ferroviari – a seconda che gli stessi vengano qualificati dalla normativa vigente alla stregua di rifiuti “pericolosi” ovvero “non pericolosi”.
Il Tar Lazio, con sentenza n. 10157 del 10 ottobre 2017, ha accolto la tesi difensiva di Trenitalia, riconoscendone legittimo l’operato e condividendo le ragioni esposte dalla stazione appaltante circa l’effettiva portata del titolo autorizzativo del ricorrente che non consentiva allo stesso di soddisfare il requisito tecnico richiesto dal bando.
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