L’internazionalizzazione è diventata un diktat per lo sviluppo imprenditoriale italiano. Che si tratti dell’Europa (comunitaria e non) o di Paesi oltreoceano, sempre più spesso le società del Belpaese guardano all'estero con il concreto obiettivo di espandersi. Se si escludono le grandi realtà, non sono molti gli studi legali nazionali in grado di soddisfare questa esigenza dei loro assistiti. Ed è in questo spazio poco presidiato che alcuni studi stranieri, seppur privi di una sede sul territorio della Repubblica, hanno innestato la loro offerta, dotandosi di strutture competitive in grado di fornire un valido supporto legale per gli investimenti transnazionali.
Desk a due vie
Un dato, tuttavia, è da mettere in evidenza: l'offerta non si limita all'assistenza del cliente italiano all'estero. La moderata ripresa economica ha infatti invogliato gli investitori internazionali, in buona parte fondi di private equity, a cercare opportunità di business nel nostro Paese. All'attività inbound, considerata il requisito minimo per un Italian desk, soprattutto nel corso degli ultimi dodici mesi si è così affiancata sempre più spesso un'attività outbound: l'assistenza al cliente estero in operazioni di investimento in Italia. Il desk diventa così una struttura a due vie, sempre più fluida e capace di adattarsi alle nuove sfide del mercato.
Internazionali vs Indipendenti
Analizzando i protagonisti più attivi e strutturati operanti all'interno di questo panorama variegato, si possono rintracciare due macro categorie: da un lato vi sono i desk sviluppati in seno a studi internazionali multipractice che, grazie a un’ampia compagine di professionisti e a una fitta rete di sedi in Europa e nel resto del mondo, riescono a intercettare le richieste provenienti dai clienti italiani con un grado di penetrazione del mercato tale da rendere ininfluente la presenza sul territorio; dall'altro i desk innestati all'interno di studi boutique indipendenti, localizzati in un singolo Paese o in un’area geografica delimitata.
Nell'ambito di queste strutture, per far fronte alla sempre crescente ricerca di nuove opportunità e di nuovi modelli di business e per tenere il passo con le grandi realtà internazionali, è stata avanzata la possibilità di costituire un network capace di riunire attorno a un tavolo studi provenienti da diversi Paesi e in grado di assistere la clientela italiana all'estero. Il progetto coinvolge il russo Atkp, lo spagnolo Bartolome & Briones, il lussemburghese Bonn Steichen, l’inglese Grm, il cinese Gwa, il francese Racine e il polacco Wkb.
La ricerca sugli Italian desk è disponibile in versione integrale nella TopLegal Review di febbraio/marzo.
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