Il Tribunale di Milano, sez. imprese, ha respinto una richiesta di provvedimento d’urgenza formulata da un produttore di sigarette elettroniche e ricariche con e senza nicotina nei confronti di Facebook, assistito da Luciano Vasques dello studio Ddpv.
Il noto social network ha negato al produttore di sigarette elettroniche di poter pubblicizzare a pagamento alcuni prodotti, in quanto la pubblicizzazione di questi ultimi è contraria alla policy Facebook e comunque alla legge comunitaria e nazionale che regola la pubblicità diretta e indiretta di prodotti da fumo.
Il produttore, partendo dall’assunto di una posizione dominante di Facebook, ha chiesto al Tribunale di ordinare al social network di consentire tale pubblicità, rilevando come le sigarette elettroniche non solo non danneggino la salute, ma per di più possono favorire la riduzione dell’uso delle sigarette tradizionali.
Il Tribunale ha respinto la richiesta di provvedimento d’urgenza, rilevando che innanzitutto la legge nazionale chiaramente pone dei limiti anche alla pubblicità delle sigarette elettroniche e ai prodotti a base di nicotina commercializzati dal ricorrente che, anche indirettamente, sarebbero stati comunque pubblicizzati ricorrendo allo strumento pubblicitario di Facebook.
Per tale motivo la condotta di Facebook non sarebbe illecita, ma doverosa, rileva il giudice. Quest’ultimo ha anche rilevato che, a prescindere dall’accertamento della posizione dominate, che il Tribunale ha ritenuto superfluo di verificare nel caso in oggetto, la condotta di Facebook non è discriminatoria in quanto quest’ultima è stata applicata uniformemente a tutti i produttori concorrenti del ricorrente e non danneggia né la concorrenza né tantomeno i consumatori, ma al contrario tutela la salute di questi ultimi, secondo i criteri di precauzione fatti propri dalla disciplina nazionale e comunitaria che regola il settore.
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