De Berti Jacchia Franchini Forlani con un team guidato dai partner Roberto A. Jacchia e Matteo Biondetti (in foto), ha ottenuto una seconda vittoria, in materia di contraffazione, contro un altro fornitore italiano di servizi di accesso web, Interferenza, responsabile di aver ospitato sui propri server due piattaforme di shopping online aventi ad oggetto celebri modelli di orologi a marchio Rolex dichiaratamente non autentici.
La vittoria è stata conseguita a distanza di circa due anni dalla pronuncia della Sezione in Materia d’Impresa del Tribunale di Milano nell’azione cautelare promossa da Rolex nei confronti del provider Aruba per la vendita su Internet di orologi da muro e da tavolo king size contraffatti.
Anche in questo caso il Giudice ha accolto la tesi secondo cui la giurisdizione e la competenza a decidere in materia di contraffazione sul web va individuata anche nel «luogo di patrimonializzazione del danno», e ha riconosciuto in capo all’hosting provider un obbligo positivo di intervento per rimuovere i contenuti illeciti e per disabilitare l’accesso ai siti, già a partire dall’invio di una lettera di segnalazione da parte del soggetto leso, dopo la quale non può più eccepire l’ignoranza o l’inerzia.
Grazie a una giurisprudenza specializzata sempre più attenta alle ragioni dei titolari dei diritti di proprietà intellettuale e industriale, il risalente dogma dell’irresponsabilità dei provider non sembra più una valida difesa, anche quando si tratta del commercio in rete di prodotti fisici contraffatti.
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