Le sanzioni imposte dall'Italia alle agenzie di scommesse straniere e operanti tramite intermediari, sono illegali. Lo ha stabilito la Corte di Giustizia europea a cui sono ricorsi i legali Roberto Jacchia, Antonella Terranova, Irene Picciano e Fabio Ferraro dello studio De Berti Jacchia assieme alla penalista dello studio omonimo Daniela Agnello, per conto bookmaker inglese Stanley e dei suoi Centri di trasmissione dati (Ctd). De Berti e soci sono ricorsi alla Corte Ue in via pregiudiziale invitando i giudici a pronunciarsi sulla compatibilità della normativa italiana in materia di giochi e scommesse con i principi comunitari sulle libertà di stabilimento e di prestazione di servizi. Nella sentenza i giudici hanno sostenuto che una normativa che vieta l'attività di raccolta, accettazione, registrazione di trasmissione di proposte di scommesse in assenza delle concessioni statali, costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento e alla libera prestazione dei servizi (art. 43 e 49 CE).
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