Contenzioso internazionale

De Berti Jacchia vince contro il Kazakistan

La sentenza si pone all’esito di un procedimento arbitrale sorto nel 2010, avente ad oggetto investimenti degli Stati relativi a giacimenti e pozzi petroliferi situati in Kazakistan

06-03-2019

De Berti Jacchia vince contro il Kazakistan

 

De Berti Jacchia, con un team guidato dai partner Michelangelo Cicogna (in foto), responsabile del dipartimento arbitrato, e Silvia Doria, coadiuvati dal partner Andrew G. Paton, dalla counsel Raffaella Muroni nonché dagli associate Chiara Caliandro e Gennaro Paone, ha assistito dinanzi alla Corte d’Appello di Roma Anatolie Stati, Gabriel Stati, Ascom Group e Terra Raf Trans Traiding nella causa di opposizione al decreto di riconoscimento ed esecuzione di lodo arbitrale straniero in Italia intentata nei loro confronti dalla Repubblica del Kazakistan

Il decreto, emesso dal presidente della corte d’appello nel gennaio 2018 e già esecutivo, aveva dichiarato l’efficacia nella Repubblica italiana di un lodo arbitrale da oltre 500 milioni di dollari emesso in Svezia nel dicembre 2013, avente ad oggetto investimenti degli Stati relativi a giacimenti e pozzi petroliferi situati in Kazakistan.

La sentenza ottenuta in Italia costituisce l’ultimo sviluppo di una lunga battaglia legale intentata dagli Stati in diversi paesi e volta ad ottenere l’esecuzione del lodo arbitrale, tuttora inadempiuto dalla Repubblica del Kazakistan. La corte d'appello di Roma si è pronunciata in favore degli Stati, respingendo tutte le obiezioni e le difese di merito presentate dalla Repubblica del Kazakistan e confermando il decreto di riconoscimento ed esecuzione del lodo arbitrale in Italia.

In particolare, la corte non ha accolto la tesi difensiva della Repubblica del Kazakistan per cui il lodo arbitrale sarebbe stato fondato su prove false ottenute nell’ambito di un disegno fraudolento degli Stati. La corte ha altresì respinto gli ulteriori motivi di opposizione, per cui il tribunale arbitrale sarebbe stato privo di giurisdizione e la nomina dei suoi componenti sarebbe avvenuta in modo non conforme all’accordo delle parti, e ha, infine, condannato la Repubblica del Kazakistan al pagamento delle spese del giudizio in favore degli Stati, quantificate in 120mila euro oltre accessori di legge.

Oltre che in Italia, gli Stati hanno ottenuto sentenza favorevole circa il riconoscimento e l’esecuzione del lodo arbitrale anche dai giudici federali del distretto di Columbia negli Stati Uniti d’America, ed hanno ottenuto sequestri su beni riconducibili alla Repubblica del Kazakistan in Belgio, Olanda, Svezia e Lussemburgo.

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