DE TILLA: GIÙ LE MANI DAL RINVIO

Lettere inviate alla numero uno di Confindustria, Emma Marcegaglia e al ministro della Giustizia, Angelino Alfano. Ma il guardasigilli conferma l’entrata in vigore il 20 marzo

10-02-2011

DE TILLA: GIÙ LE MANI DAL RINVIO

«Mi permetto di pregarla di astenersi da interventi per bloccare gli emendamenti bipartisan al Milleproroghe che prevedono lo slittamento di un anno dell’entrata in vigore dell’obbligatorietà della mediaconciliazione». Maurizio de Tilla (nella foto) presidente dell’Oua, organismo unitario dell’avvocatura, non ha perso tempo. Appena avuta conferma dell’approvazione dell’emendamento 1316 che prevede lo slittamento di un anno della obbligatorietà della mediaconciliazione ha preso carta e penna e ha scritto al presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, per dissuaderla da intervenire sul percorso parlamentare del decreto. Subito dopo, de Tilla ha scritto al ministro della Giustizia, Angelino Alfano mettendolo in guardia dai tentativi di pressione di Confindustria e Camere di Commercio (fervidi sostenitori dell’istituto) e dicendosi sicuro che il guardasigilli «saprà sottrarsi da questa indebita ingerenza».

Alfano, in realtà, è anch’egli un convinto fautore dell’introduzione di sistemi alternativi per la risoluzione delle controversie. E infatti, “nonostante” la missiva di de Tilla, ha ricordato, nella conferenza stampa di chiusura del consiglio di ministri, che il 20 marzo la norma entrerà in vigore, lasciando trapelare la netta intenzione del Governo di non mollare la presa sul tema della miglioramento della macchina della giustizia.

Gli avvocati continuano a sostenere che i tempi non sono maturi e che non ci sono professionisti sufficienti a supportare il carico di lavoro derivante dall’attuazione deò decreto legislativo 28/2010. In realtà, al registro degli organismi di mediazione, istituito presso il ministero della Giustiza, sono iscritti 147 enti tutti pronti a scendere in campo.

Sempre ieri, Alfano, che già al Congresso forense di Genova aveva dimostrato di non apprezzare troppo i toni perentori di de Tilla, ha rincarato la dose predisponendo un pacchetto d’interventi, a cominciare dalla nomina di 600 giudici ausiliari, per la gestione del contenzioso civile e in particolare degli arretrati in ogni tribunale. Ovviamente, appresa la notiza, de Tilla si è affrettato a scrivere al ministro.


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