DERIVATI MILANO, TUTTI I LEGALI DELLA "CAUSA PILOTA"

17-03-2010

DERIVATI MILANO, TUTTI I LEGALI DELLA "CAUSA PILOTA"

Il gup di Milano Simone Luerti ha rinviato a giudizio quattro banche e tredici persone, imputati per truffa ai danni del Comune di Milano per la vicenda derivati.
Le banche in questione sono Jp Morgan, Deutsche Bank, Ubs e la tedesca Depfa Bank, in riferimento a uno swap con scadenza trentennale emesso nel 2005.

Ad assisterle, secondo quanto risulta a TopLegal, ci sarebbero, per Jp Morgan, lo studio Della Sala e associati lo studio Vassalli e associati con l’avvocato Giorgio Perroni;  Deutsche Bank risulterebbe assistita dallo studio Iannaccone; mentre per Ubs sarebbero al lavoro i professionisti dello studio Bana e il professor Alessandri. Infine, per Depfa Bank, ci sarebbero gli avvocati Paola Severino e Guido Carlo Alleva.
Consulente del Comune, sui profili penali della vicenda, è l’avvocato Carlo Federico Grosso di Torino. Sempre per il Comune sta lavorando, sul filone civile, l’avvocato Giuseppe Lombardi (nella foto). Su questo secondo versante, il procedimento segue il rito societario e gli studi impegnati al fianco delle quattro banche sopra citate sono rispettivamente Riolo Calderaro Crisostomo, Allen & Overy, Macchi di Cellere Gangemi e NCTM.

Secondo il pm Alfredo Robledo, si tratta del primo caso in Italia e forse nel mondo di un processo penale per truffa ai danni di enti pubblici commessa da istituti di credito. L'unico precedente sarebbe  una sentenza amministrativa in Inghilterra alla fine degli anni 90 In cui, per farla semplice, si sarebbe stabilito che i Comuni non dovrebbero comprare derivati dalle banche.

Intanto sulla questione Ubs ha emesso una nota in cui si legge: «Ubs riconferma la posizione già espressa in altre occasioni e cioè che nessuna truffa è stata perpetrata da parte di UBS né di alcuno dei propri esponenti ai danni del Comune di Milano. L'udienza preliminare è una sede in cui non viene trattato in pieno il merito della causa e Ubs e i propri esponenti sono fiduciosi di poter dimostrare pienamente, nel corso del dibattimento, che non vi è stato mai alcun accordo truffaldino tra esponenti di Ubs ed esponenti del Comune, né che vi è stato alcun inganno perpetrato in danno del Comune, in quanto le operazioni finanziarie oggetto dell'imputazione sono sempre state linearmente comunicate dalle Banche al Comune. Tali operazioni sono state autonomamente valutate dal Comune, sia sotto il profilo finanziario, sia per l'aspetto legale, dai competenti organi del Comune medesimo e da professionisti esterni (compreso un primario studio legale) e da una commissione nominata dal Comune. Si deve aggiungere che non vi è stato alcun illecito profitto in capo alle Banche, in quanto i costi di intermediazione praticati erano pienamente legittimi e tantomeno tali costi sono stati occultati al Comune. Per ultimo non vi è stato alcun danno per il Comune».

Deutsche Bank, poi, ha fatto sapere «che le nostre argomentazioni  saranno dimostrate nel corso del procedimento giudiziario. Ribadiamo la piena fiducia nell'integrità dei nostri dipendenti coinvolti nella transazione». E JP Morgan ha ribadito: «Ci difenderemo con forza dalle accuse avanzate e siamo certi che la solidità della nostra posizione in relazione agli addebiti contestati verrà dimostrata nel corso del dibattimento. Riteniamo che i dipendenti di Jp Morgan coinvolti abbiano agito con professionalità e in modo appropriato».

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