Sembra che sia suonato il “liberi tutti” in casa Dewey & LeBoeuf. Mentre tramonta l’ipotesi di un intervento di Greenberg Traurig, che domenica ha annunciato la fine delle trattative per il salvataggio, lo studio di New York avrebbe comunicato ai partner rimasti che non ci sono obblighi di rimanere legati all’insegna nell’attuale stato di precarietà. La comunicazione sarebbe stata scritta, secondo quanto riportato da The Am Law Daily, in una memo inviata lunedì sera. Il messaggio avrebbe messo in chiaro ai professionisti che i doveri fiduciari non impediscono loro di considerare e perseguire altre strade alternative a quelle che Dewey sta discutendo con possibili “transaction partner”. In questo ambito, tramonta definitivamente l’ipotesi Greenberg (e quindi in Italia quella di un confronto a tre con lo studio Santa Maria), mentre altre compagini, come Patton Boggs e Snr Denton avrebbero avviato discussioni.
Intanto, con l’apertura di un’indagine, venerdì scorso, da parte della Procura del distretto di Manhattan sull’operato dell'ex numero uno Steven Davis, la situazione di Dewey si fa sempre più compromessa (con un ulteriore calcio all’immagine). Le ultime defezioni dal network portano a 83 le uscite di partner dall’inizio dell’anno.
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