Dewey Italia si assicura il brand Grimaldi. In questo modo, Bruno Gattai, managing partner della branch italiana del network americano, con un colpo solo salva due studi storici. L’operazione non è ancora ufficiale. Ma, secondo quanto raccolto da TopLegal, sarebbe già stata definita anche l’impalcatura di comunicazione e rilancio.
L’operazione, in sostanza, prevede l’uso del nome Grimaldi da parte dell’associazione Dewey Italia che, in questo modo, raggiunge un doppio obiettivo. Da un lato, i partner si smarcano definitivamente dal colosso americano ormai in caduta libera. Dall’altro, ottengono una way out collettiva che pareva irraggiungibile senza un brand forte che legittimasse il permanere sotto lo stesso tetto di un centinaio di professionisti.
Dal canto suo, ciò che resta dello studio romano trova un’insperata ancora di salvezza. Tramontate le ipotesi ventilate sino a febbraio di un rilancio stand alone, la scorsa settimana da Roma erano cominciate a filtrare voci di qualcosa di grosso alle porte. Evidentemente, la crisi di Dewey ha creato la perfetta complementarietà per Grimaldi. Nel nuovo Dewey faranno parte i professionisti rimasti nella boutique capitolina, in sostanza il team di Francesco Sciaudone e il fondatore Vittorio Grimaldi. Quest’ultimo avrà il ruolo di presidente onorario del consiglio degli associati. Gattai sarà il managing director dello studio.
A tempo di record, dunque, nasce una nuova realtà che avrà 130 professionisti e potrà contare su tre sedi: Milano, Roma e Bruxelles. Del resto, il fattore tempo era cruciale per consentire un futuro alla squadra di Dewey. E il tempo era ormai prossimo allo scadere, dopo sei mesi di contorsioni, per ciò che rimaneva di Grimaldi.
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