DI TANNO: «BENI STABILI SPIANA LA STRADA ALLE SIIQ»

08-02-2011

DI TANNO: «BENI STABILI SPIANA LA STRADA ALLE SIIQ»


Come già annunciato da TopLegal.it lo scorso 25 Gennaio, Di Tanno e Associati ha assistito Beni Stabili nella trasformazione in Siiq (Società ad investimento immobiliare quotata) e di tre delle più importanti società controllate, tra cui Imser 60, in Siinq (Società di investimento immobiliare non quotata).

Il team che si è occupato dell'operazione è stato coordinato da Tommaso Di Tanno (nella foto) e diretto operativamente dal partner Enrico Pauletti, coadiuvato dagli associate Paolo Serva, Stefano Cacace, Arianna Valenza e Vincenzo Bassi.


Quella di Beni Stabili è la seconda Siiq, dopo Igd Immobiliare Grande Distribuzione che fu costituita nel 2008 subito dopo l’entrata in vigore della normativa sulle immobiliari quotate.

Le  procedure necessarie per la trasformazione di una società immobiliare in Siiq, come spiega a TopLegal Tommaso Di Tanno, risultano complesse: «La legislazione prevede due ipotesi. La prima è che una società nasca come Siiq. La seconda è che si trasformi in Siiq.

La prima ipotesi è, in realtà, di improbabile realizzazione, in quanto per poter assumere lo status di Siiq, una società immobiliare deve avere determinate caratteristiche, che difficilmente potrà avere in atto di costituzione. Il regime Siiq, infatti, prevede, che la società  debba conseguire l'80% dei proventi derivanti dai canoni d'affitto. A fronte di ciò la società non paga imposte sui profitti derivanti da tali proventi, ma è previsto che almeno l'85% dell’utile netto  sia distribuito e a questo si applica una ritenuta del 20%. Per cui tale provvedimento trasla la tassazione dalla società al socio».

Inoltre, il processo è tutt’altro che rapido. «Dal momento in cui una società decide di trasformarsi in Siiq», spiega ancora Di Tanno, «a quello in cui realizza questo status bisogna affrontare una serie di passaggi che richiedono molto tempo, nel caso di Beni Stabili, ad esempio, è trascorso circa un anno».


Tra le difficoltà principali che le società possono incontrare nella trasformazione in Siiq, c'è il convincere l'amministrazione finanziaria del nuovo percorso. «Parte fondamentale è convincere le controparti (finanziatori, affittuari, soci) e l'amministrazione finanziaria» dichiara il professore, «che i passaggi che si stanno compiendo, sono indirizzati al raggiungimento del regime Siiq e non sono finalizzati a realizzare forme di elusione».
 
Ad ogni modo la trasformazione in Siiq offre, come spiega Di Tanno, anche una serie di vantaggi: «È un regime fiscalmente favorevole per le società, e se ne trae un beneficio che evidenzia meglio la redditività e dovrebbe portare ad un maggiore valore del titolo».
 
Resta di fatto che le Siiq italiane sono, ad oggi, solo due. Dovremo aspettare altri tre anni per vederne nascere un’altra? «Non credo», ribatte il professore, «l'operazione di Beni Stabili ha aperto la strada e ha costretto Consob e Agenzia delle Entrate, per esempio, ad affrontare determinate problematiche individuando soluzioni di cui si gioveranno i futuri progetti». Uno dei quali, pare, sia già stato intercettato dallo studio Di Tanno.


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Di Tanno TommasoDi Tanno, AriannaValenza, EnricoPauletti, PaoloServa, StefanoCacace, VincenzoBassi Banca d'Italia, Beni Stabili, Consob, Imser, Agenzia delle Entrate, IGD Immobiliare Grande Distribuzione


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