Nessuno sciopero. Ma grande attenzione. TopLegal è andato a vedere quali reazioni ha suscitato l’entrata in vigore della conciliazione obbligatoria nelle law firm attive in Italia.
Come osserva in questa intervista (prima di una serie di interventi) David Maria Santoro (nella foto) litigator dello studio Simmons & Simmons, si tratta di una grande opportunità. Anche se per sfruttarla al meglio sarà decisivo il ruolo degli organismi di conciliazione.
Che impatto vi attendete dall’entrata in vigore della legge sulla conciliazione obbligatoria?
Ritengo che l'entrata in vigore della mediazione, introdotta dal D.Lgs. 28/2010, vada valutata positivamente, in un contesto nazionale caratterizzato da un sistema giudiziario che non riesce ad assicurare velocità nei procedimenti e ha un alto tasso di litigiosità specifica.
Per voi e per i vostri clienti è un’opportunità o un problema?
E’ sicuramente un’opportunità. Poter raggiungere la soluzione di una controversia in tempi brevi costituisce attualmente un risultato di primario interesse, considerata la notoria, defatigante durata di un processo civile e la sua intrinseca lontananza rispetto alla vita "reale"; per le imprese, la mediazione rappresenta dunque una sfida operativa ed un'opportunità che si deve saper cogliere.
Da cosa dipende il successo di questa innovazione?
Non c'è dubbio che un ruolo fondamentale spetterà agli organismi di conciliazione alla loro professionalità e capacità di individuare soluzioni delle controversie che siano realmente "alternative" alla via giudiziale: su questo, come sulla preparazione e sull'attitudine dei consulenti, si giocherà buona parte dell'efficacia del nuovo strumento messo a disposizione dal legislatore.
Questo obbligo avrà un impatto anche economico sulla vostra attività?
Ritengo che per studi legali, quali Simmons & Simmons, non si possa parlare di impatto economico quanto di impatto in termini di produttività dello studio, visti gli attuali tempi lunghi del contenzioso, che naturalmente si riflettono sulla fatturazione dei compensi ai clienti.
Condividete le critiche mosse dai vertici dell’avvocatura?
Come sempre in casi del genere, l'introduzione di una innovazione ha generato un coro di reazioni contrarie, che in realtà appaiono dirette soprattutto a tutelare rendite di posizione ovvero a cercare correttivi prima ancora di aver visto come funziona veramente ciò che si vuole correggere.
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