Il Tribunale di Milano, con sentenza n. 10374/2016 del 28/9/2016, ha accolto il ricorso di un personaggio pubblico, assistito da Nunziante Magrone con un team coordinato da Caterina Flick, in tema di diritto all’identità personale.
Con la sentenza, il Tribunale di Milano ordina a Google Italy e a Google Inc, in solido, di provvedere alla deindicizzazione di un Url tra i risultati del motore di ricerca, relativa ad un blog contenente un articolo giornalistico diffamatorio risalente al 2010 e già rimosso dalla fonte stessa.
Più in particolare, il Tribunale di Milano ha annullato il provvedimento del Garante per la Protezione dei Dati Personali n.156 del 31 marzo 2016, evidenziando come i dati personali contenuti nell’articolo in questione non siano più aggiornati, pertinenti e completi e non rivestano alcun carattere di pubblico interesse, così come affermato invece nel provvedimento del Garante.
La sentenza evidenzia il diritto del singolo – anche personaggio pubblico – a non vedere lesa la sua dignità e identità personale sul web, rispetto all’interesse degli utenti ad acquisire elementi informativi che non sono più quelli originari.
Da un punto di vista formale, la sentenza riconosce, per la prima volta in Italia, la responsabilità della subsidiary locale del motore di ricerca (Google Italy), oltre a quella della casa madre Google Inc.
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