TopLegal Review dicembre/gennaio

Distinguersi è per pochi

Assegnati a Milano e Roma i TopLegal Awards 2019

01-12-2019

Distinguersi è per pochi

Innovazione, diversity e attenzione al passaggio generazionale sono sfide che oggi l’istituzione studio legale non può permettersi di trascurare per rispondere alle esigenze dei clienti. Per i singoli professionisti, invece, è fondamentale sapersi muover oltre l’area prettamente legale. Questi i trend più attuali del mercato legale che hanno accompagnato le valutazioni della commissione tecnica, da sempre elemento fondante i TopLegal Awards (nel 2019 è stata composta da 36 esponenti in house tra general counsel, tax director e responsabili risorse umane).

All’edizione 2019, che ha segnato un nuovo record di partecipazione, è dedicata la copertina di questo numero di TopLegal Review che ripercorre i 68 riconoscimenti assegnati durante le due serate di gala (il 18 novembre a Milano presso gli East End Studios e il 21 novembre a Roma presso Spazio 900).

Le mosse del mercato 
Il numero si apre con le analisi delle insegne statunitensi sul mercato italiano, lo sbarco di Acuminis in Italia e il contestuale ritiro di Paul Hastings. Inoltre, in esame anche il progetto di Delfino Willkie Farr & Gallagher in Italia, l’unione tra Toffoletto De Luca Tamajo e Dramis Ammirati, il modello di Rucellai & Raffaelli e l’espansione di Chiomenti in Africa.

Settori e Aree Giuridiche: Si vola con gli alternativi
In America li chiamano alternative legal service providers (in acronimo Alsp): sono gli studi legali non tradizionali o, meglio, i fornitori alternativi di servizi legali, perché molto spesso non sono studi, ma aziende ad alto contenuto tecnologico. Un settore in rapida espansione Oltreoceano dove il giro d’affari sta crescendo a doppia cifra, un banchetto cui stanno provando a sedersi in molti. Se ne sono accorte le grandi firm americane e britanniche, pronte ad aumentare il budget destinato alle Alsp nel prossimo triennio e a entrare in questo mercato con affiliate.

Incontri: Tempesta in arrivo per i penalisti

La legge Spazzacorrotti, in vigore da gennaio 2020, porta importanti modifiche alla normativa in materia di corruzione pubblica e privata. Le novità introdotte e le loro conseguenze sono state al centro della tavola rotonda “Corruzione pubblica e corruzione dei privati: la nuova disciplina”. Al convegno, organizzato da Cagnola con la partecipazione di Perroni e la media partnership di TopLegal, sono intervenuti Fabio Cagnola, founding e managing partner di Cagnola, Riccardo Lucev, senior associate di Cagnola, Carlo Nocerino, procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Brescia e Giorgio Perroni, founding e managing partner di Perroni.

Dentro lo studio/governance: Sorpresa, il bilancio dà i numeri 

La maggior parte delle insegne più rilevanti del mercato italiano ancora oggi non comunica i dati sul proprio fatturato annuale. Secondo l’analisi di TopLegal, il 56% degli studi del paniere TL25 sceglie di non fare una rendicontazione finanziaria. In un contesto imprenditoriale che si muove addirittura nella direzione del report integrato, quanto è ancora appropriata questa scelta? La domanda è tornata di attualità dopo che nelle settimane passate Sza ha diffuso il primo bilancio integrato di uno studio legale che ha incluso un’attenzione inusuale per il mercato ai numeri del business dell’insegna come fatturato e valore medio delle pratiche.

Caso di studio: Quando il piccolo pensa in grande 
Seppur le dimensioni siano da boutique, Elled ha attinto a prassi e modalità di gestione proprie delle mega realtà legali americane. I principali filoni intercettati vertono sull’integrazione tra servizi legali e analisi finanziaria, sulla collaborazione a livello internazionale, sull’organizzazione interna basata sulla flessibilità e l'intescambiabilità delle risorse e su una gestione trasparente e partecipativa.

Dentro la direzione: Legali in pista 
Dopo la quotazione sul Nyse, il dipartimento legale di Ferrari guidato da Carlo Daneo si confronta con scenari sempre più globali. Per affrontare al meglio i cambiamenti, la direzione si è riorganizzata, affiancando un legale a ogni area di business e internalizzando la maggior parte delle attività in ambito societario, contrattuale, brand e licenze. Gli studi legali, invece, sono chiamati in causa per operazioni straordinarie, contenzioso e Formula 1.

Dentro la direzione: Quello che vogliono i Cfo 
La strada è segnata: lo studio legale deve diventare un'azienda. Un'offerta multidisciplinare e capacità di rivelarsi un partner affidabile di una grande impresa all'interno di un accordo quadro, sono i fattori che tracceranno una linea tra vincitori e vinti nei prossimi anni in questo settore. A pensarla così è Roberto Mannozzi, direttore centrale amministrazione, bilancio, fiscale e controllo di Ferrovie dello Stato e presidente di Andaf, l’associazione dei Cfo italiani. La sua è un'opinione da tenere in considerazione per chi opera da anni sul mercato legale. Il motivo è presto detto: oltre ai general counsel, con cui gli studi legali di norma si interfacciano, Mannozzi ricorda che «a tenere i cordoni della borsa alla fine sono i cfo» e che «la consulenza legale è un costo per l’azienda, che va quindi ben monitorato e valutato».

Ricerca di mercato: Fiscalisti in bilico 
Nel vorticoso mutamento normativo e interpretativo degli ultimi anni, dinamicità è sicuramente la parola d’ordine del settore dei servizi legali fiscali. In un mercato maturo ma frammentato quale quello tributario, si registra una progressiva tensione all’identificazione dei nuovi bisogni dei contribuenti. L’erogazione di prestazioni legali fiscali ottimali richiede oggi la predisposizione di una struttura organizzativa interna che superi i rigidi formalismi delle diverse practice, offrendo elevata professionalità trasversale e multidisciplinare.

Speciale Regionale: Non c’è solo shipping 
Il crollo del Ponte Morandi e quello finanziario di Banca Carige non rendono giustizia del valore della Liguria. Dopo un lungo stallo, la regione ha rimesso i motori in funzione, archiviando un passato glorioso industriale e puntando su un futuro fatto di turismo, servizi, logistica e hi tech. E si candida così a essere la prossima terra di conquista per le insegne legali nazionali. Ma cosa attira i grandi studi milanesi e romani a Genova? Anzitutto, una serie di opportunità legate alle recenti vicende politico-economiche e alla trasformazione da un’economia manifatturiera al terziario avanzato. Gli strascichi della crisi di Banca Carige, d’altra parte, continueranno a sostenere la domanda di assistenza legale sul fronte Npl e Utp. Un altro punto di forza del mercato legale ligure poi, che continua ad attirare le attenzioni degli studi di fuori regione, è la presenza di una molteplicità di operatori portuali e doganalisti di primo piano a livello nazionale.


La versione integrale del numero è disponibile su E-edicola.

 

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