Dla Piper, con Raffaella Quintana, partner del dipartimento di contenzioso e responsabile della practice di White Collar Crimes, assieme all'associate Antonio Carino, ha assistito Pfizer nell'azione giudiziaria promossa nei confronti di due note farmacie emiliane i cui titolari sono stati giudicati penalmente responsabili di aver violato i diritti di privativa industriale che la multinazionale americana vanta sul Viagra.
La sentenza n. 5573/2012 della II sezione penale della Corte di Cassazione, confermando le statuizioni dei precedenti Giudici di merito, ha ribadito che né i farmacisti né le aziende grossiste possono commercializzare il principio attivo del farmaco Viagra senza l'assenso del titolare del brevetto o del suo licenziatario (Pfizer Italia).
La Cassazione, unitamente al riconoscimento della penale responsabilità per aver violato i diritti di proprietà industriale della Pfizer, ha condannato i farmacisti al risarcimento dei danni patrimoniali in favore della parte civile, affermando il notevole pregiudizio che la multinazionale aveva subito dall'esistenza di un mercato parallelo illegale.
Sono state, dunque, respinte le tesi degli imputati che pretendevano di commercializzare il principio attivo acquistato per il tramite di un intermediario non autorizzato, sulla base di un'interpretazione errata della cosiddetta "eccezione galenica" che, a certi condizioni, garantisce ancora oggi al farmacista di poter fabbricare il principio attivo coperto da brevetto e distribuirlo alla propria clientela.
La sentenza della Cassazione rafforza l'indirizzo giurisprudenziale già formatosi negli anni scorsi sul tema dell'illecita commercializzazione dei principi attivi coperti da brevetto grazie alle iniziative giudiziarie avviate da Pfizer che, negli ultimi 10 anni, sempre assistita dagli avvocati Quintana e Carino, ha promosso circa 100 procedimenti penali, definiti con successo.
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