Legale e digitale è un connubio in crescita. Per cogliere le opportunità di business development offerte dai social anche gli studi legali infatti si stanno lanciando alla scoperta del web. Tra i più attivi a livello internazionale c’è lo studio Dla Piper, presente su Linkedin, su Twitter e in alcuni paesi anche su Facebook con profili locali orientati soprattutto al recruiting. Al momento, lo studio a livello internazionale è tra le insegne più seguite sia su Linkedin (con circa 82mila follower) sia sul profilo twitter @DLA_Piper, dove conta oltre 33mila follower. E anche Dla Piper Italia sta tenendo il passo con il network.
Gli uffici italiani negli ultimi mesi si sono mossi nella direzione di una valorizzazione della presenza “virtuale”, a partire dall’inclusione nel team di business development di un professionista specializzato proprio in brand management e new media, l’ex Kpmg Luigi Barbetta. L’impegno, stando alle cifre comunicate a TopLegal dalla stessa insegna, sembra aver ripagato: il profilo italiano di twitter, che oggi conta circa 1.350 follower, ha registrato negli ultimi mesi un incremento del +550% nella generazione dei contenuti e una crescita costante del numero di follower, con aumento di circa il +5% per ogni mese e di oltre il +97% nel numero di visualizzazione dei post. Lo studio, dopo aver lanciato il progetto Social Media - Time for action, adesso si prepara a strutturare il progetto Time to share con lo scopo di condividere alcuni contenuti organizzati e mirati in maniera virale.
TopLegal ha intervistato il co-managing partner di Dla Piper Bruno Giuffrè (in foto) sulle ragioni che muovono uno studio legale a investire professionalità, tempo e denaro per migliorare il posizionamento sui social network.
Perché è importante lavorare sullo sviluppo dei social network?
Lavorare sullo sviluppo dei social è uno strumento essenziale per lo sviluppo del business, anche per uno studio legale. L'utilizzo di un qualsiasi social, oramai molto più del sito web istituzionale, contribuisce ad aumentare la visibilità dello studio, ne migliora il posizionamento sui motori di ricerca e riesce a creare delle nuove relazioni dirette con persone esterne all'organizzazione. I social contribuiscono alla creazione di una reputation online, perché ciò che viene pubblicato diventa un biglietto da visita virtuale. Non a caso i post di Dla Piper puntano sui contenuti tecnico-legali perché ciò si dimostra di certo più in linea con il ruolo dei nostri professionisti.
Quale peso hanno invece i contenuti non tecnico-legali?
Nonostante un palinsesto strutturato e condiviso molto tecnico, siamo convinti che i social rappresentino anche una buona opportunità di comunicazione interna, e ci consentono di mantenere sempre allineati i nostri collaboratori con la nostra community di riferimento. Cerchiamo quindi anche di valorizzare tutti quegli aspetti della vita quotidiana in ufficio, compresi quelli considerati 'soft', per dare una visione il più possibile oggettiva di tutto ciò che accade in Dla Piper. Stiamo lavorando molto per postare messaggi che spieghino le peculiarità del nostro brand e i suoi valori, e ci siamo resi conto che ciò aiuta studenti e neo-laureati ad affrontare con maggiore serenità il processo di recruiting. Possiamo sempre contare su tantissime iniziative pro-bono, che trovano sempre tanto spazio sui nostri canali social, considerando che abbiamo una practice dedicata a livello internazionale e nazionale, e riusciamo a raccontare diversi progetti di formazione, come il Chorus ed Eccellence, attraverso la condivisione dei contenuti postati dai nostri collaboratori più giovani. Moltissime sono le attività ispirate a diversity e inclusion, come i post sul nostro progetto Law - Leadership Alliance for Women, che si propone di formare e promuovere una leadership al femminile.
Tutto questo risponde a direttive di Dla Piper a livello internazionale?
Anche. Dla Piper a livello internazionale ha il chiaro obiettivo di mantenere una posizione di leadership sui social. Crediamo fermamente che tutte le nostre attività di social marketing possano aiutarci a posizionarci come un valido partner strategico per i nostri clienti, ma anche per i nostri target. Per questo motivo tutte le persone che lavorano per Dla Piper possono consultare in qualsiasi momento sulla intranet una guida su come impostare, con la giusta accortezza, un’adeguata ed efficace strategia di marketing digitale personale e di team. Partendo da una pianificazione di un palinsesto settimanale della strategia e degli obiettivi, guidiamo la comunicazione affinché si muova in una direzione coerente con i nostri valori e con quanto ci è richiesto costantemente dai clienti, dai nostri collaboratori e dai giovani che vorrebbero lavorare con e per noi.
Come avviene la pianificazione del palinsesto settimanale?
L'ideazione dei contenuti che popolano i profili internazionali avviene tramite la raccolta delle informazioni provenienti da tutti i dipartimenti di comunicazione e business development di tutti i paesi del mondo in cui è presente Dla Piper. Il bilanciamento delle tematiche trattate tiene sempre conto degli obiettivi di comunicazione internazionale, dell'articolazione della nostra organizzazione (strutturata sia per dipartimenti sia per settori di business), delle dinamiche di recruiting e delle collaborazioni dello studio o dei singoli professionisti con istituzioni, atenei o istituti di formazione manageriale. Poi, attraverso il coordinamento tra tutti i social media manager degli oltre 40 paesi del mondo in cui Dla Piper è presente, si fa un'analisi dettagliata dei momenti migliori in cui pubblicare un post, si scelgono i canali più adeguati e le forme grafiche e info-grafiche più accattivanti per la fruizione sui social. Tutto si svolge con l'obiettivo di raccontare una storia che possa cogliere l'attenzione dell'audience e magari diventare virale. Anche la condivisione di contenuti prodotti da Dla Piper in altri paesi, che possono essere facilmente adattati localmente, agevola l'operato dei social media manager locali. Vengono discusse costantemente le strategie di social media crisis management e distribuiti dei tool grafici per le diffusioni di notizie importanti per tutti i paesi.
Come si sviluppa all’interno di un’organizzazione legale la cultura “social”?
Al nostro interno i professionisti, come le persone dello staff, vengono costantemente incoraggiati allo sviluppo di una cultura social. Tutti sono costantemente coinvolti e chiamati all'azione. Nel nostro studio si può contare su una consulenza social interna quasi h24 nel momento in cui qualcuno decide di segnalare un'iniziativa o condividere un'idea. Ultimamente abbiamo lanciato il progetto Social Media - Time For Action (Tfo), con cui sono stati forniti tutti gli strumenti e i suggerimenti per aggiornare il profilo linkedin e ricercare la coerenza nell'utilizzo del brand Dla Piper in Italia. Una formula semplice e diretta che ha previsto una call-to-action. Le istruzioni date sono state chiare e rese accattivanti grazie ad uno stile grafico molto social, e una review finale con la stesura di un report dettagliato di valutazione. Il processo di aggiornamento poteva essere dichiarato concluso solo nel momento in cui i profili ricevevano una valutazione di 10 su 10. Nel giro di soli 15 giorni, il grado di consistency del brand 'social' è passato dallo 0% al 78,13% e questo ha comportato una reazione a catena per cui la maggioranza dei professionisti ha iniziato a condividere idee e chiedere spunti per la pubblicazione delle notizie. Questo ci ha permesso di diventare una best practice social a livello internazionale.
Quali saranno i passi successivi?
Dopo questo primo passo, che è stato apprezzato internamente e con risultati che hanno superato di gran lunga le aspettative, ci stiamo attrezzando per il lancio del progetto Time To Share (Tts) che ci consentirà una condivisione dei contenuti organizzata e mirata, con l'auspicio che possano diventare utili e il più possibile virali, visibili alla community professionale di riferimento e ai clienti. Il nostro obiettivo è che tutte le nostre persone oltre a essere degli ottimi professionisti diventino anche dei buoni, se non eccellenti, editori.
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