Settori e mercato/Energy

DOMANDA E OFFERTA SI INTERNAZIONALIZZANO

Dal fotovoltaico all’oil e gas, la spinta internazionale nel lungo periodo sarà tale da avvantaggiare le squadre multigiurisdizionali

08-05-2014

DOMANDA E OFFERTA SI INTERNAZIONALIZZANO

Uscire dai confini nazionali è una delle soluzioni che stanno percorrendo le imprese italiane dell’energy per restare sul mercato. Dopo una corsa senza sosta facilitata dai maxi-incentivi che hanno garantito al fotovoltaico italiano una crescita record, il taglio degli incentivi pubblici ha dirottato le aziende verso l’estero. Da Enel Green Power fino a Enerray (gruppo Maccaferri), le imprese italiane puntano decisamente oltreconfine. Lo segnala anche il rapporto Irex 2013 di Althesys, secondo cui su 10,1 miliardi di euro di investimenti effettuati dagli attori delle rinnovabili italiane, il 49% si è diretto all’estero, soprattutto in quella che viene definita la Nuova Europa verde (Romania, Bulgaria, Serbia e Polonia), con il 35% della quota totale.

E la musica non cambia nel comparto oil e gas. Nel mercato del gas la crisi economica ha determinato negli ultimi anni una drastica riduzione della domanda. Cosa che ha costretto i principali operatori a rivedere i modelli di business tradizionali, fondati principalmente su contratti di lungo periodo, orientandosi verso transazioni spot nell’ambito di un mercato sempre più europeo.

La corsa verso mercati oltreconfine non è l’unico ambito in cui si esprime l’internazionalizzazione dell’energy. Nel mercato secondario italiano aumenta la tendenza all’assorbimento dei piccoli e medi operatori nei grandi gruppi internazionali, così come l’attività di fondi esteri, inglesi e tedeschi in primis. Tanto che nel corso della ricerca condotta dal Centro Studi TopLegal è emerso come, secondo la maggior parte degli operatori, in Italia, come è successo in altri paesi, ci sarà un consolidamento del mercato con pochi attori e relativamente grandi.

Il mercato, quindi, sembra andare in direzione di una certa normalizzazione, con sofferenza per le pmi – e i relativi consulenti legali – che non saranno in grado di guardare oltre i confini italici. Di contro, questa duplice spinta internazionale della domanda, dall’Italia verso l’estero e da investitori esteri verso il Belpaese, sta gettando le premesse nel mercato legale dell’energy per un riallineamento dell’offerta verso l’internazionalizzazione. Per poter assistere i propri clienti è fondamentale per gli studi avere un approccio multigiurisdizionale.

A sottolinearlo sono in primis i clienti. Dalla ricerca emerge che per seguire gli operatori più sofisticati, perde di importanza la presenza di una massa critica di professionisti con base in Italia a favore della focalizzazione su una reale conoscenza degli schemi e dei processi dell’industry e delle capacità di assistenza all’estero. Con la conseguenza che, sul lungo periodo, poter fare leva su un network internazionale si dimostra un vantaggio competitivo.
Così come creare gruppi misti trasversali a diversi dipartimenti, che includano professionisti di varie practice areas e di diverse giurisdizioni. Il punto di incontro tra advisor e clienti nell’energy, quindi, sarà sempre più internazionale.


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