Enel fai-da-te nella gestione legale dell'uscita (storica e definitiva) da Terna. Secondo quanto risulta a TopLegal.it, infatti, non ci sarebbero advisor legali esterni coinvolti nell'operazione. Il gruppo elettrico guidato da Fulvio Conti, in questo modo, confermerebbe il trend già evidenziato la scorsa settimana da Eni con l'emessione di un bond da 1 miliardo autogestita avvalendosi dell'ufficio legale interno.
Per Enel, l'ipotesi autogestione riguarda la cessione dell'ultimo 5,1% delle sue partecipazioni in Terna, per un corrispettivo complessivo di 281 milioni di euro. Con una plusvalenza su base consolidata pari a 178 milioni, al netto degli oneri accessori. L'operazione è avvenuta tramite una procedura di accelerated bookbuilding rivolta ad investitori istituzionali e sarà regolata il prossimo 7 febbraio, con un prezzo di assegnazione finale di 2,74 euro per azione.
Enel, che per l'emissione del maxi bond retail da 1,5 miliardi, si era avvalsa del supporto dello studio Chiomenti, questa volta avrebbe giocato in casa, facendo scendere in campo il team interno guidato da Salvatore Cardillo (in foto).
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