Assolti perché il fatto non sussiste tutti gli imputati del processo per corruzione internazionale Eni Nigeria, che si è concluso ieri davanti al Tribunale di Milano. Il processo, iniziato tre anni fa, nel marzo 2018, ha visto tra gli imputati anche il colosso anglo-olandese Shell e alcuni suoi ex dirigenti.
Ad assistere gli imputati della multinazionale italiana dell’oil & gas: Nerio Diodà, partner di Diodà (TLIndex87), per Eni; Enrico De Castiglione, partner di De Castiglione Ingraffia Zanchi (TLindex172), per Paolo Scaroni (ex Ceo); Paola Severino, partenr di Severino (TLIndex36), per Claudio Descalzi (Ceo in carica); Guido Carlo Alleva, partner di Alleva (TLIndex66), e Giuseppe Fornari, fondatore di Fornari, per Roberto Casula (ex direttore regione Africa sub-sahariana); Federica Rinaldini, dell’omonimo studio, per Ciro Antonio Pagano (ex Md della controllata nigeriana Nae), con il supporto di Dentons (TLIndex7) e di Claudio Giammarino, fino a luglio 2020 in Dentons e in seguito fondatore dell’omonimo studio.
Alla difesa della società e degli imputati di Eni ha preso parte anche il dipartimento legale interno, guidato dal general counsel Stefano Speroni.
La difesa di Eni è stata per un lungo periodo portata avanti anche da Carlo Federico Grosso, scomparso nel luglio 2019.
Nel collegio difensivo anche Francesco Mucciarelli, partner di Mucciarelli (TLIndedx34), Bruno Cova e Francesca Petronio, soci di di Delfino Willkie Farr Gallagher (TLIndex100) per Shell, il partner Marco Calleri e il counsel Andrea Rossetti di Mucciarelli per Malcom Brinded, ex direttore esecutivo per le operazioni upstream internazionali di Shell, Giuseppe Bianchi, dell'omonimo studio, per gli ex manager Guy Jonathan Colegate e John Copleston, Chiara Padovani, partner dell'omonimo studio, per Peter Robinson, ex vicepresidente per le attività commerciali nell'Africa subsahariana di Shell. La difesa di Shell è stata coordinata da Delfino Willkie anche con quella della società in altre giurisdizioni, collaborando a tal fine con Debevoise & Plimpton e Nauta Duthil.
Chiomenti (TLIndex2) con Francesco D'Alessandro ha difeso il mediatore russo Ednan Agaev; Amtf con Gianfilippo Schiaffino ha assistito l'imprenditore ed ex vice console Gianfranco Falcioni, e con Domenico Franchini ha rappresentato Luigi Bisignani. Antonio Secci, dell'omonimo studio, ha difeso l'ex ministro del petrolio nigeriano Dan Etete.
La Procura aveva chiesto 8 anni per Scaroni e Descalzi, 7 anni e 4 mesi per Casula e 6 anni e 8 mesi per Pagano. Per le due società 900.000 euro di sanzione amministrativa da reato per il decreto 231, oltre a 1.092.040.000 dollari di confisca.
Proprio tale somma, secondo la tesi dell’accusa, sarebbe stata illecitamente destinata a pubblici ufficiali nigeriani, tra cui il presidente Jonathan Goodluck, il ministro del petrolio Diezani Alison-Madueke e il ministro della giustizia Mohammed Bello Adoke, al fine di consentire a Eni e a Shell l’acquisizione dei diritti di esplorazione dell’asset petrolifero denominato OPL245, uno dei blocchi più profittevoli della Nigeria.
La sentenza giunge all’esito di un lungo e intenso dibattimento durato quasi tre anni, che ha consentito di appurare la piena liceità dell’operazione e la totale assenza di accordi corruttivi tra le società petrolifere e i rappresentanti del governo nigeriano.
Notizia integrata il 19 marzo 2021 alle 18,47: si integra il team di Delfino Willkie e si aggiungono il team di Secci e il nome dei clienti assistiti da Chiomenti e Amtf.