di Valentina Magri
Da 100 a 500 milioni di euro in soli cinque anni. Questo l’incremento del patrimonio investito in economia reale da Enpap (Ente nazionale di previdenza e assistenza per gli psicologi), che conta oltre 85 mila iscritti e gestisce un patrimonio di oltre 2,6 miliardi di euro. Il percorso di Enpap verso gli investimenti in economia reale è partito dieci anni fa con il fondo Cartesio, che gestiva il patrimonio immobiliare della cassa di previdenza degli psicologi. Il raddoppio degli iscritti e un patrimonio triplicato hanno reso necessaria la strutturazione di un processo d’investimento e la creazione di una sicav lussemburghese per gestire circa il 45% del patrimonio complessivo della cassa di previdenza, investito in azioni e obbligazioni, consentendo all’ente di riversare oltre 300 milioni di euro di rendimento degli investimenti sul montante degli iscritti.
Negli ultimi cinque anni Enpap ha iniziato a investire in economia reale. Tre sono i motivi che hanno spinto Enpap a puntare sui private market: diversificazione del rischio; rendimento e coerenza con il profilo di rischio dell’ente. «In termini di diversificazione del rischio, premia detenere delle asset class decorrelate rispetto alla parte liquida del portafoglio. Inoltre, è innegabile l’attrattività dei rendimenti dei private asset. Infine, i private asset, essendo illiquidi, sono coerenti con il profilo di rischio di Enpap, che sarà in fase di accumulo per i prossimi 50 anni», spiega Stefano Cruciani, direttore generale di Enpap.
L’intervista completa è stata pubblicata su TopLegal Digital di dicembre 2024 – n. 11. Registrati / accedi al tuo profilo per sfogliarla gratuitamente