Kpmg a lavoro sul Transfer pricing

Entrate: arriva nota sui Tp adjustments in Dogana

La notizia è stata anticipata durante un dibattito organizzato da Kpmg in collaborazione con TopLegal

03-04-2015

Entrate: arriva nota sui Tp adjustments in Dogana

Il Transfer pricing in Dogana continua a rappresentare una criticità per le aziende multinazionali che operano nel nostro paese. Infatti, a dispetto di una disciplina di riferimento estremamente chiara offerta dalla attuale normativa doganale comunitaria, non c'era stato fino ad oggi alcun chiarimento utile  a porre le aziende residenti nella posizione di rappresentare correttamente la valorizzazione dei rapporti intercompany che implichino una transazione con un fornitore/cliente localizzato in un paese non comunitario.

Alla luce di questo, in collaborazione con TopLegal, Kpmg, con l’Agenzia delle Entrate ha organizzato l’incontro “Transfer Pricing e Valore Doganale. Le novità recate da una nota delle Agenzie delle Entrate e delle Dogane in materia di riconciliazione dei TP adjustments in dogana”. Hanno partecipato al dibattito Massimo Fabio, partner dello studio Associato Kpmg, Gianni De Robertis, partner di Kpmg Advisory e Giammarco Cottani, funzionario dell’Agenzia delle Entrate.

Durante il dibattito sono stati resi noti i risultati di un Gruppo di Lavoro congiunto, costituito da rappresentanti della Direzione Centrale Accertamento dell’Agenzia delle Entrate e dalla Direzione Centrale Legislazione e Procedure doganali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, volti a delineare un ambito comune di intervento in tema di prezzi di trasferimento. Gianmarco Cottani, in particolare, ha fatto sapere che il gruppo di lavoro, che si è avvalso anche del contributo tecnico di Fabio Massimo, è giunto alla redazione di una “Nota” che sarà pubblicata a breve – presumibilmente entro aprile – e alla quale faranno seguito specifiche istruzioni della Dogana.

La nota, per quanto di immediato interesse per le aziende, identifica due possibili soluzioni per riconciliare i Tp adjustments con il valore doganale. In primo luogo, la determinazione del valore a forfait (Art. 156bis del Reg. 2454/93), che consente di condividere ex ante con la dogana un valore forfetario definitivo in aumento rispetto al valore di transazione dei beni dichiarati in dogana, senza la necessità di dover riconciliare i valori a posteriori, ma con la preclusione oggettiva di poter rappresentare all’Ufficio una variazione in diminuzione, in prospettiva di ottenere un rimborso dei dazi.

In secondo luogo, la dichiarazione incompleta (Art. 254 del Reg. Cee 2454/93), con la quale – a seguito di un accordo con l’Ufficio di riferimento - si ha facoltà di dichiarare nella bolletta di importazione un valore solo previsionale, segnalando alla Dogana l’esistenza della policy di Tp, per avere poi diritto di poter riconciliare gli aumenti e le diminuzioni derivanti dai Tpadjustments, pagando il maggior dazio o recuperando l’indebito pagato, senza alcuna sanzione né riflesso sul rating aziendale gestito dal database dell’analisi dei rischi.

In entrambi i casi, si dovrà negoziare la migliore forma possibile di accertamento doganale per conseguire la sottostante autorizzazione dalla dogana di riferimento. Per gli aggiustamenti effettuati in passato (le ultime tre annualità, ancora aperte all’accertamento doganale) resta impregiudicata la facoltà di accedere a revisione dell’accertamento.

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KPMG GianniDe Robertis, MassimoFabio Agenzia delle Entrate


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