di Valentina Magri
«Il fondo Eurofer ha avviato l’analisi degli investimenti in economia reale alla fine del 2010 ed è stato il primo fondo pensione negoziale italiano a investire in strumenti alternativi». Lo sottolinea Elsa Placanica, direttrice generale di Eurofer, il fondo di riferimento dei lavoratori a cui si applica il Ccnl mobilità/ attività ferroviarie o il Ccnl del Gruppo Anas. Il veicolo a fine dicembre 2024 contava 92.673 iscritti e gestiva un patrimonio oltre 1,6 miliardi di euro, in aumento del 12,5% rispetto all’esercizio precedente.
Il primo investimento di Eurofer negli alternativi è stato realizzato nel 2012 nel segmento immobiliare, il secondo nel 2017 in quello infrastrutturale e il terzo nel 2019 in un fondo di direct lending, raggiungendo così un’esposizione complessiva del 5% circa del comparto Bilanciato. Più recentemente, nel 2023, con il supporto di un advisor è stato avviato un nuovo piano al fine di raggiungere un investimento in private asset del 10% del patrimonio dei comparti sia Bilanciato che Dinamico. «Nel 2024 sono stati selezionati due fondi d’investimento alternativi riconducibili all’asset class private equity secondario ed attualmente è in corso la selezione di un fondo d’investimento alternativo di European corporate direct lending», racconta Placanica.
Eurofer detiene investimenti complessivi in private asset per un valore di circa 70 milioni di euro, cui vanno ad aggiungersi quelli in corso di selezione (European corporate direct lending), per un ammontare complessivo di altri 26 milioni di euro. Il contributo dei primi fondi d’investimento alternativi introdotti nel portafoglio del fondo pensione in termini di rendimento è stato del 7% circa, in linea con le aspettative di lungo periodo.
L’intervista completa è stata pubblicata su TopLegal Digital di febbraio 2025 – n. 4. Registrati / accedi al tuo profilo per sfogliarla gratuitamente
