Spin off in vista dallo studio Eversheds Bianchini. L’intero team di diritto del lavoro si prepara a separarsi dalla base italiana della law firm inglese per dare vita a una boutique indipendente.
L’operazione, se confermata, vedrà l’uscita di circa 10 professionisti, inclusi i soci Sergio Barozzi, Giovanni Battista Benvenuto e Giorgio Scherini.
In pratica, a staccarsi dovrebbe essere uno dei due nuclei fondativi della base italiana di Eversheds, ovvero quello che un tempo si chiamava Bbs.
Bbs e l’allora Piergrossi Villa Bianchini Riccardi, in passato erano i due referenti italiani dello studio inglese che, quando nel 2002 decise di aprire una sede in Italia, propose ai suoi corrispondenti di unire le forze.
Nel 2002, Bbs contava su un giro d’affari di circa 700mila euro. Negli anni, tuttavia, il peso del diritto del lavoro è diventato rilevante per la law firm in Italia: secondo quanto TopLegal è in grado di stimare, il Labour, oggi, riesce a generare circa 2,5 milioni di euro, pari a circa il 30% dei ricavi complessivi dello studio nella Penisola. L’attività sul fronte Labour, anche grazie alla spinta del network (Eversheds in Italia conta su un’elevato livello di referrals, vicino al 60%) ha avuto una crescita del 257% in nove anni.
Lo spin off di Barozzi, Benvenuto e Scherini, è il terzo in ordine di tempo che lo studio inglese subisce in Italia. Il primo, risale al 2004, ed è quello da cui è nata la boutique Crw Law (Roberto Cociancich, Andrea Rescigno, Cino Raffa Ugolini e Fabio Weilbacher). Il secondo, invece, è stato quello realizzato da Alberto Piergrossi, nel 2009. In totale, nel tempo, Eversheds ha perso più di 40 avvocati.
Con queste ultime uscite, il numero dei soci di Eversheds, in Italia, scenderà dagli attuali 12 a 9. Mentre il totale degli avvocati dovrebbe attestarsi a quota 30, esclusi i praticanti.
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