Ancora un aggiornamento sul tema del "falso valutativo". Sembra, infatti, giunto a conclusione il dibattito sulla riforma del reato di false comunicazioni sociali al quale TopLegal ha dedicato ampio spazio nelle scorse settimane.
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, dopo essere state chiamate a decidere sulla questione da parte della V Sezione Penale, si sono pronunciate affermando la rilevanza del "falso valutativo" ai fini della configurabilità del reato di false comunicazioni sociali.
La Suprema Corte, lo scorso 31 marzo, ha stabilito che «sussiste il delitto di false comunicazioni sociali, con riguardo alla esposizione o alla omissione di fatti oggetto di "valutazione", se, in presenza di criteri di valutazione normativamente fissati o di criteri tecnici generalmente accettati, l'agente da tali criteri si discosti consapevolmente e senza darne adeguata informazione giustificativa, in modo concretamente idoneo ad indurre in errore i destinatari delle comunicazioni».